"Troppe disuguaglianze alla Normale" "No, garantite le pari opportunità"

Critiche da tre allieve durante la consegna dei diplomi: "Stop all’Università-azienda e alla retorica dell’eccellenza". Il direttore Ambrosio: "Il numero dei docenti donna è in aumento. Sosteniamo la parità"

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Hanno aspettato cinque anni e la consegna del diploma per dire al corpo accademico che loro rifiutano la "retorica dell’eccellenza" e il sistema dell’accademia "neo-liberale", della "Università azienda", dove "la ricerca segue la logica del profitto e lo sfruttamento della forza lavoro si esprime con la precarizzazione sistemica inasprendo le diseguaglianze". Loro, che per cinque anni grazie alla vittoria di una selezione e alle possibilità offerte dalla Scuola Normale hanno potuto studiare con alcuni dei migliori docenti al mondo, non pesare economicamente sulle famiglie, e che certamente avranno più chances nel mondo del lavoro rispetto ai coetanei con percorsi tradizionali, si ribellano e rifiutano apertamente la "retorica dell’eccellenza".

Tre neo-diplomate della Classe di Lettere, in rappresentanza dei loro colleghi, durante la cerimonia di consegna dei Diplomi, in una lettera hanno indirizzato parole durissime contro il "sistema Normale"che, con il suo corpo docente, sarebbe addirittura "complice" del sistema italiano che definanzia da anni le università pubbliche: "Mentre i docenti diminuivano a livello nazionale, aumentavano in scuole come la Normale. Ma quali eccellenze tra queste macerie?".

E ancora: "E’ problematico che il corpo docente riproduca dinamiche come la spinta alla competitività e alla produttività. Se l’obiettivo della Scuola è abituarci ad accettare acriticamente tale sistema è un obiettivo perverso. La nostra selezione in base al merito e l’intreccio tra didattica e ricerca si traduce in retorica del merito e del talento come alibi per generare malsana competizione e deresponsabilizzare il corpo docente". Una competizione che sarebbe causa anche di problemi psicologici per alcuni allievi.

E’ una critica aperta, insomma, che ripropone anche un’altra retorica, quella della scarsa rappresentazione delle donne fra allievi e docenti. Non a caso a leggere la lettera di critica sono tre ragazze, "un gesto – spiegano – in reazione al neoliberalismo dell’accademia neoliberale". "Vorremmo – scrivono - che la Scuola Normale prestasse più attenzione alla disparità tra uomini e donne nell’accesso alla carriera universitaria. Su 13 membri del Senato Accademico, solo tre sono donne, su 10 ordinari nella classe Lettere, c’è una sola donna, su 24 diplomati siamo solo 8 donne. I docenti della Normale non combattono abbastanza. I ritmi della ricerca odierna sono incompatibili con la volontà di avere una famiglia e il lavoro di cura ricade quasi interamente sulle donne. Vi invitiamo a interrogarvi quando alle ammissioni fate entrare numeri sproporzionati tra uomini e donne".

La replica del direttore Luigi Ambrosio è istantanea già a conclusione della cerimonia e argomenta su alcune delle critiche ricevute dalla istituzione che rappresenta. Sulla disparità di genere e sulle attenzioni da prestare a quello femminile nei concorsi di ammissione, il direttore precisa: "A livello normativo la legge italiana non consente a una istituzione accademica nei bandi di concorso di fare differenziazioni in base al genere di appartenenza. In altri paesi è possibile destinare una quota parte dei posti a ‘categorie’ in quel determinato momento ritenute svantaggiate, a livello sociale, economico, di genere". E specifica: "Questa considerazione naturalmente non deve esimerci dal praticare politiche attive volte a superare la disparità di genere, particolarmente alta per le discipline STEM alcune delle quali presenti alla Normale. Tra le politiche attive vorrei citare quelle praticate nei nostri corsi di orientamento, nei quali la partecipazione femminile è, a valle di una rigorosa selezione, in genere maggioritaria. All’interno di questi corsi cerchiamo e cercheremo sempre di più di incoraggiare la partecipazione di studentesse al nostro concorso di ammissione".

Sul personale docente, Ambrosio ricorda che "nell’ultimo biennio sono state assegnate tre cattedre di professore associato nei settori Astrofisica, Museologia, Paleografia a studiose già ricercatrici della Scuola ed è stata assunta come professore ordinario una docente di Filosofia Politica. Avremo inoltre, a partire dal prossimo anno accademico, sempre tra i docenti ordinari, due nuove professoresse, in Archeologia e Informatica". E aggiunge, tra i vari interventi messi in campo dalla Scuola, la recente costituzione di un gruppo di lavoro per la stesura del Gender Equality Plan e linee guida sulla parità di genere cui attenersi nell’organizzazione di eventi e convegni scientifici". Eleonora Mancini