Travolta dal treno, vegliata dal suo cagnolino fino all'arrivo dei soccorsi

"Il Cocker non faceva avvicinare nessuno, la proteggeva". Identificata proprio grazie al microchip. Ora l'animale è al canile

E’ stata la polizia ferroviaria a svolgere le indagini (immagine di repertorio)

E’ stata la polizia ferroviaria a svolgere le indagini (immagine di repertorio)

Pisa, 18 settembre 2018 - Il suo cuore ha cessato di battere poco dopo l’alba di ieri, in ospedale. Troppo gravi le ferite. La donna, Irene Perris, 33 anni, era stata urtata e quindi sbalzata sette ore prima da un treno in partenza. Non si sarebbe accorta dell’arrivo del convoglio, vicino alla stazione di San Frediano (Cascina). La donna, nata a Spoleto, con una residenza ufficiale a Rosignano, secondo quanto ricostruito dalla polizia ferroviaria che conduce le indagini, faceva parte del ‘popolo degli Elfi’, la comunità che ospita più di 150 persone in quindici diversi nuclei abitativi, a Montevettolini (Pistoia). La locomotiva l’ha colpita 200 metri dopo circa la stazione mentre lei stava camminando vicino ai binari con il suo cagnolino. Ed è stato proprio grazie al microchip che aveva l’animale (che registra anche il nominativo del padrone) che è stata riconosciuta.

Il cane, un Cocker, si è salvato ed è stato trovato dai soccorritori giunti sul posto e dagli agenti della polizia ferroviaria. «Le è rimasto sempre accanto», la testimonianza di chi è intervenuto. «E non faceva avvicinare nessuno, la proteggeva». Gli operatori della Pubblica assistenza di Cascina hanno trasportato la giovane in Pronto soccorso. E’ stato lo stesso guidatore del treno, il regionale 6661 Firenze-Livorno, che poi ha subìto due ore di ritardo, a chiamare il 118. Ha tentato la frenata, ma lo spazio era troppo ridotto. Per permettere i soccorsi, anche l’altro regionale che seguiva ha tardato di un’ora sulla tabella di marcia.

Irene è arrivata molto grave a Cisanello. I medici hanno tentato di tutto, ma non ce l’ha fatta: è morta intorno alle 6.30 di ieri. Le indagini della polfer non sono state facili. A partire dalla ricostruzione dell’identità della donna che si trova a medicina legale. A cui si è risaliti proprio grazie all’amatissimo cane. L’animale è stato affidato al canile in attesa di contattare la famiglia della 33enne. L’ipotesi più probabile è che Irene non abbia sentito il fischio del convoglio che era partito poco prima e che non si sia accorta di quello che stava accadendo. Su di lei saranno eseguiti tutti gli esami e, forse, solo allora, si avrà qualche risposta in più.