La baby bagnina salva l’amichetta. Benedetta, 8 anni, evita la tragedia a Tirrenia

"Ho imparato tutto da papà"

Youri Bianchi, bagnino, e la figlia Benedetta, 8 anni, al bagno Calypso di Tirrenia

Youri Bianchi, bagnino, e la figlia Benedetta, 8 anni, al bagno Calypso di Tirrenia

Pisa, 29 giugno 2019 - La grinta, di solito, la mette tutta in pedana, tirando di scherma. Ma il mare è nel suo dna. È una questione di famiglia. Fa parte così tanto di lei – Benedetta, 8 anni, terza elementare appena conclusa con un bel 10 anche in educazione motoria – che non ha avuto incertezze né dubbi: trovandosi di fronte ad un’emergenza, ha fatto quello che ha imparato senza quasi rendersene conto, semplicemente ascoltando e guardando il padre ogni giorno. «Babbo, io dovevo aiutarla, non potevo non farlo» ha detto, ormai all’asciutto. La sua amichetta – 7 anni – rischiava di annegare. Annaspava, non riusciva più a mantenersi a galla. Un bagno prolungato, dove l’acqua è abbastanza alta, di fronte al bagno Calypso di Tirrenia, sotto l’occhio comunque vigile dei bagnini. Tra questi, anche Yuri, il padre di Benedetta che, esattamente come lei, è nato e cresciuto in spiaggia e veste la maglia rossa del salvamento.   La sua famiglia, i Bianchi di Marina di Pisa, è proprietaria dello stabilimento e prima ancora lo era di uno storico bar del litorale. Insomma, mare e acqua sono ordinaria amministrazione.  

Tutto è successo nel pomeriggio (assolato e caldissimo) di giovedì. Un gruppo di bambini entra in acqua e si allontana un po’ dalla riva. Forse senza accorgersene, arriva dove l’acqua è profonda circa tre metri.

Accade tutto in pochi attimi: una bambina sembra essere stremata, non riesce più a nuotare.  Benedetta lo nota subito e mette in pratica pochi semplici precetti, che le ha insegnato il babbo bagnino: «Ha mantenuto le distanze necessarie per non essere portata a fondo pure lei e con freddezza ha sostenuto l’amica da sotto, chiedendo poi l’intervento dei bagnini che sono tempestivamente accorsi – racconta Yuri Bianchi – Tratta in sicurezza la bambina, Benedetta ha poi voluto proseguire la nuotata e, una volta giunta a terra, ha ricevuto i complimenti di tutte le persone presenti in spiaggia. È il salvataggio più giovane mai registrato!» dice ridendo.

Per la piccola che ha rischiato di affogare solo tanto spavento, per fortuna, per Benedetta l’orgoglio di tutta la famiglia al completo, fratellino compreso. «Mi ha detto: da grande, babbo, farò anche io la bagnina». E, replicando il motto dei Delfini, squadra e combattenti che stasera affronteranno la tradizionale sfida del Gioco del Ponte, ha aggiunto: «Senza temer tempesta».   «È una piccola cosa, niente di eroico – dice ancora papà Yuri - ma è anche qualcosa di estremamente bello: senza Benedetta la bambina sarebbe davvero annegata. Io, come è logico che sia, ho avuto paura per mia figlia, per entrambe. Hanno affrontato un bel pericolo. Ma Benedetta ha mantenuto per tutto il tempo una lucidità spaventosa, come quando fa le gare di fioretto. L’ultima? L’ha disputata con 39.4 di febbre, senza dire nulla a nessuno, cedendo solo quando proprio non ce la faceva più. Una vera guerriera».