"L’autista aveva avvertito di un guasto. Ma l’azienda gli ha detto di non fermarsi"

Testimonianza choc di una passeggera del bus precipitato all’interno di Cisanello / SI RIBALTA BUS NAVETTA, MUORE L'AUTISTA. NOVE FERITI

La tragedia a Cisanello

La tragedia a Cisanello

Pisa, 2 giugno 2015 - "Dovevo ritirare dei medicinali in ospedale, quindi verso le 11 di mattina ero già al posteggio gratuito e aspettavo di prendere la navetta che mi avrebbe portato all’interno del complesso di Cisanello", racconta una delle sopravvissute al terribile incidente della mattina nel quale è morto Adriano Profeti, 53enne di Cecina. Quella di ieri era una delle prime mattine veramente calde, con il sole a picco sulle auto parcheggiate nello spiazzo polveroso a poche centinaia di metri dal pronto soccorso. Insieme alla donna – dai capelli castani, curati – altre persone in attesa di un passaggio sul bus navetta. «Erano più o meno le 11 – continua a ricordare – e l’autobus ha aperto le porte di fronte a noi. Il tragitto è breve, così ho pensato bene di restare in piedi, proprio dietro al conducente, nella parte frontale del mezzo».

La navetta si ferma per alcuni secondi all’ingresso del presidio ospedaliero, giusto il tempo di far alzare le sbarre automatiche che delimitano l’accesso ai non addetti. "Appena siamo ripartiti ho sentito chiaramente l’autista del nostro autobus chiamare con la radio la centrale. Stava chiedendo istruzioni sul da farsi. Era chiaro che qualcosa non andava come avrebbe dovuto. Ho ascoltato la loro conversazione. Il conducente diceva che il problema al mezzo persisteva e che sarebbe stato meglio fermarsi. Ma dall’altra parte della radio è giunto l’ordine di continuare".

Neanche venti metri dopo la tragedia. Il mezzo ha sbandato verso sinistra. Le tracce sull’asfalto danno l’impressione che l’autista si sia reso conto di quello che stava accadendo e abbia affondato il piede sul freno. Troppo tardi. Nonostante la modesta velocità con cui il mezzo stava procedendo, il peso dell’autobus ha spazzato via le ringhiere al lato del percorso, volando nel vuoto per almeno quattro metri e finendo disteso su un fianco nella strada sottostante. "L’uomo che guidava la navetta era vivo prima dell’incidente, ne sono sicura. L’ho fatto presente anche alle forze dell’ordine".

"Mi sono ritrovata con i piedi in aria. Un forte dolore alla testa. Mi sono voltata verso il nostro autista e mi sono accorta che nell’impatto era stato schiacciato nella sua poltroncina. Ero sconvolta. Il viso pieno di sangue. Il tempo si è come fermato. Sentivo le urla delle persone. Sul mezzo c’erano anche dei bambini e una donna in stato interessante. Pensavo a loro. I soccorsi sono arrivati in un attimo e ci hanno portati direttamente al pronto soccorso".