Cuore di tutti, telemedicina per i detenuti

Il progetto degli avvocati e delle fondazioni Monasterio e scuola forense Alto Tirreno, in collaborazione con Soroptimist, Provveditorato per l’amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia e la Camera penale pisana

Il progetto è stato illustrato nella sede dell’ordine degli avvocati in via Palestro

Il progetto è stato illustrato nella sede dell’ordine degli avvocati in via Palestro

Pisa, 28 novembre 2018 - Medicina a distanza per chi è detenuto e per il personale penitenziario. E’ il progetto pilota che sarà attivato, per ora al Don Bosco di Pisa, a Porto Azzurro e Gorgona, ma che vuole allargarsi anche agli istituti penitenziari minorili, come quello di Pontremoli.

Un obiettivo dell’ordine degli avvocati, la fondazione scuola forense Alto Tirreno e la fondazione Cnr/Regione Toscana Gabriele Monasterio, con la collaborazione del provveditorato regionale per l’amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia, il supporto di Soroptimist international club e il patrocinio del consiglio nazionale forense e della Camera penale di Pisa (presenti alla conferenza stampa, seguita da Radio Radicale, anche gli avvocati Serena Caputo, Alessandro Niccoli, Marialuisa Bresciani e Marco Romeo). Diagnosi e prevenzione, in particolare, di patologie cardiache. Con risparmio di soldi e di tempo e un’efficacia maggiore. «Un’iniziativa straordinaria – ricorda la garante nazionale dei diritti delle persone detenute, avvocato Emilia Rossi – per il diritto alla salute, tra i primari della persona». «Sono soltanto sette gli istituti che hanno centri clinici. Quello di Pisa è l’unico in cui c’è una piccola sala chirurgica», spiega il presidente dell’ordine Alberto Marchesi. «L’accesso alle cure specialistiche è spesso difficile e tardivo».

Luciano Ciucci, direttore generale fondazione Monasterio, sottolinea: «La tempestività degli interventi: la tecnologia oggi consente di rendere capillare anche l’alta specialità» con questo nuovo metodo costato 100mila euro. Quindi, Cettina Battaglia, presidente Soroptimist club Italia parla del carcere, «un mondo dentro un altro mondo» che segna chiunque lo visiti. La presidente della Camera penale Laura Antonelli riflette: «Con i ricoveri, il detenuto perde anche i contatti con altri concellini e con i familiari». Il teleconsulto sarà possibile tramite stazioni tecnologiche. Un sistema che oggi sarà presentato ai cittadini (dalle 15.30 alle Officine Garibaldi) con una lectio magistralis del professor Tullio Padovani e che il 12 dicembre sarà illustrato anche al ministro della Giustizia.