Telefono donna: sos in aumento Dopo il Covid, escalation di casi tra le studentesse fuori sede

I dati raccolti dallo Sportello interuniversitario di Unipi,. Scuola Normale e Sant’Anna

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La violenza di genere a Pisa si combatte anche tra le aule di università. I dati raccolti dalla Casa della Donna parlano di un notevole aumento delle richieste di aiuto al Telefono Donna, nel biennio 2021-22, da parte di giovani donne, soprattutto studentesse, che stanno vivendo o hanno vissuto situazioni di violenza. "Un dato - osserva Giovanna Zitiello - che evidenzia il bisogno da parte delle ragazze, in particolare fuori sede, di uno spazio di ascolto e aiuto per elaborare le violenze agita da partner o ex partner, oppure da familiari". Ecco perché dallo scorso giugno l’Università di Pisa, la Scuola Superiore Sant’Anna e la Scuola Normale Superiore hanno fatto squadra inaugurando il primo Sportello interuniversitario contro la violenza di genere, nato grazie al coordinamento dei tre Comitati Unici di Garanzia. Il servizio - anonimo, gratuito e senza obbligo di denuncia - è gestito dalla Casa della Donna e ne beneficia una comunità di oltre 60mila persone tra studenti, docenti e personale amministrativo. Ad oggi "il sistema si è integrato perfettamente all’interno degli Atenei portando già alla luce i primi frutti: con diverse richieste di ascolto da parte di studentesse, ma anche del personale. Numeri bassi per il momento, ma non è da sottovalutare il trend a rialzo delle richieste ricevute dal Telefono Donna", evidenzia la docente dell’Università di Pisa e referente dello Sportello, Renata Pepicelli. "Chiunque abbia subito atti di discriminazione e violenza di genere, anche in spazi esterni a quelli universitari - spiega - può trovare nello Sportello uno spazio sicuro d’ascolto, assistenza, informazione, aiuto e, in caso di bisogni particolari, può fare da ponte tra l’utenza e le strutture, associazioni, istituzioni socio-sanitarie o giudiziarie del territorio. Per garantire l’anonimato, il luogo in cui si trova lo Sportello è riservato e vi si potrà accedere solo tramite mail o telefono ([email protected]; 050.2215104)".

Un servizio affiancato da "un impegno costante su altri due fronti - aggiunge Pepicelli -: una campagna di informazione per far conoscere ad un più ampio bacino di persone questo luogo sicuro e di ascolto e la promozione di corsi e laboratori su tematiche di genere e violenza di genere. Da febbraio infatti partirà un corso trasversale a tutti gli indirizzi di studio dell’Ateneo dal titolo "Studi di genere e prospettive interdisciplinari", perché il contrasto alla violenza passa prima di tutto dalla cultura".

Ilaria Vallerini