Polemica al nido comunale: Ceccardi ritira la figlia dopo battibecco su graduatorie

Bufera a Cascina. Una cittadina contesta il diritto della figlia della candidata alle regionali. Quest'ultima decide di trasferire la piccola al nido

Susanna Ceccardi (Foto Cristini)

Susanna Ceccardi (Foto Cristini)

Cascina (Pisa), 10 luglio 2020 - Polemica a Cascina, dove la candidata alle regionali per il centrodestra Susanna Ceccardi ritira la figlia dal nido comunale a cui la piccola era stata iscritta dopo la pubblicazione della graduatoria comunale. Che attribuiva alla figlia della Ceccardi un punteggio alto, "visto che sia io che il mio compagno lavoriamo fuori Cascina", dice la candidata. Ma una cittadina su Facebook ha pesantemente contestato l'ingresso della piccola, definendo questo un favoritismo nei confronti dell'ex sindaco ora europarlamentare. 

Nel post la cittadina racconta di avere impiegato tre anni prima di ottenere un posto pur presentando un Isee molto basso e chiede spiegazioni all'assessore ai servizi educativi e candidato sindaco alle amministrative di fine estate, Leonardo Cosentini (Lega), su come possa esserci subito riuscita «una madre che guadagna 20 mila euro al mese», corredando il post con la graduatoria nella quale figura appunto il nome della figlia di Susanna Ceccardi. 

«La gente è maligna - la replica di Susanna Ceccardi - Gli uffici hanno semplicemente compilato l'istruttoria attribuendo a mia figlia il punteggio che le spetta, un punteggio alto dovuto al fatto che ha una madre che lavora all'estero e un padre che fa il pendolare. Ma il bene di mia figlia viene prima di tutto e dopo queste polemiche abbiamo deciso di ritirarla da quell'asilo. Perché non vorrei mai che venisse additata, falsamente, come 'la figlia dì che ha ottenuto privilegi».

Precisando che guadagna «abbastanza», ma non «20.000 euro al mese», motivo per cui avrebbe «pagato retta piena non avendo diritto» a contributi, Ceccardi spiega: «Mia figlia ha 9 mesi, io sono all'estero quattro giorni a settimana ed è capitato che non la vedessi anche per 15 giorni di fila. Ho ricominciato a lavorare a tre settimane dal parto. Andrea», il suo compagno, «è un pendolare, lavora a Firenze e sta terminando congedi e ferie per potersi prendere cura della bimba. Ho fatto domanda per quell'asilo nido perché è l'unico a gestione diretta del Comune, conosco la professionalità delle insegnanti e mi faceva piacere dare questa offerta formativa a mia figlia».