Le suore ’rapite’ per salvare la scuola. Migliarino, dopo 25 anni è ancora amore

L’istituto Duchi Salviati cresce generazioni di studenti: "Sono i nostri figli". E ancora oggi le polpette arrivano in casa degli ex alunni

Il sindaco di Vecchiano, Massimiliano Angori, insieme a suor Guadalupe, la madre generale

Il sindaco di Vecchiano, Massimiliano Angori, insieme a suor Guadalupe, la madre generale

Vecchiano, 17 maggio 2022 – di Saverio Bargagna

Quando la cucina sforna polpette suor Nieves Carrion bussa alla porta degli ex alunni più golosi: "Appena fatte", scuote il sacchetto. E’ il dono "per i miei figli. Molti di loro oggi sono adulti e i loro piccoli frequentano la nostra scuola. Ma per me restano sempre ‘i miei bambini’". E’ una storia d’amore lunga 25 anni quella fra il paese di Migliarino e le suore francescane missionarie dell’Immacolata. E dire che tutto ebbe inizio con una preghiera e un ‘ratto’. "Quando nel 1997 – racconta Antonella Bianchin i , da sempre nel personale dell’istituto Duchi Salviati – le suore vincenziane dovettero ritirarsi per mancanza di vocazioni religiose, la scuola era condannata alla chiusura. Paese e vescovo si mobilitarono, ma 30 ordini religiosi ci chiusero le porte. Poi, un giorno, venni a sapere di questa congregazione fondata in Ecuador. Fra le mani ebbi un santino della fondatrice e lo pregai per 30 giorni. Poi raccontai di questa opportunità". "Partimmo per Compignano – ricorda Daniele Vannozzi , presidente del consiglio di istituto della scuola all’epoca) nonché attuale volontario – dove queste suore risiedevano. Sapevamo che in Umbria non avrebbero gradito il nostro ‘ratto’. Ma, noi volevamo salvare la scuola paritaria".

Oggi l’istituto Duchi Salviati conta 180 bambini fra asilo, materne ed elementari. Le suore sono tre, è laico il corpo docenti e il personale. "Non dimenticherò mai, in una delle mie prime visite in veste di sindaco – ricorda il primo cittadino di Vecchiano, Massimiliano Angor i – la tenerezza di suor Nieves. Mi disse che, durante l’inserimento, i bambini piangono per il distacco dai genitori e allora lei li accompagna nell’orto per far ammirare il gallo e le galline. Questa immagine racconta il loro tenero ‘prendersi cura’". Che si rinnova ogni giorno e che ieri è stato celebrato con una Messa con l’arcivescovo Benotto e una serata al teatro Olimpia dove è stato presentato anche il libro "25 anni insieme".

Intervista a Suor Nieves : "Io, religiosa di oggi: in una vita piena e felice. Ho conosciuto la guerra e ho imparato la pace" .

Suor Nieves Carrion, ricorda il suo arrivo a Migliarino? "Nel carisma della nostra Congregazione vi è l’impegno per l’educazione. Attraverso l’attenzione ai bambini è possibile parlare alle famiglie. Quando ci hanno chiesto di venire qui, la madre superiora mi ha detto: ‘Vai a vedere se è possibile farlo’. Ho visitato la struttura e ho risposto: ‘Sì. Possiamo’". E questi 25 anni lo dimostrano. "La gente ci ha sempre voluto bene e noi vogliamo bene a questa comunità. Nella mia vita non sono mai andata a dormire pensando: ‘Mi manca questo o quest’altro’. Ogni giorno qualcuno bussa alla nostra porta: chi dona un melone, chi del pane fresco. E’ un immenso affetto". Quale insegnamento vorrebbe che i suoi alunni non dimenticassero mai? "Intanto i nostri ragazzi devono uscire dalla scuola con basi solide. E spesso riceviamo complimenti dalle insegnanti delle medie per la preparazione e l’educazione. I nostri bambini conoscono le materie e sanno anche dire ‘Grazie’. Ma non basta...". In che senso? "Una persona può essere il miglior tecnico del mondo, il più preparato. Ma se non vive con amore allora non lascia niente su questa terra. Con l’amore si vince il mondo". Che cosa vuol dire essere una suora ogg i? "Una grande missione. Siamo al servizio della società. Oggi le vocazioni si scontrano stroppe volte con la paura delle famiglie. Ma è un errore. Essere una suora significa avere centinaia di figli e altrettanti fratelli, zii e nipoti. E’ una vita piena". Suor Nieves è felice? "Sì. Ma non me lo faccia dire di nuovo altrimenti mi commuovo". La sua è stata intensa? "Sono suora da 50 anni e non mi sono mai pentita grazie a Dio. E guardi non è una vita facile quella della religiosa. Ma esistono vite facili? Tutto dipende dall’atteggiamento del cuore". Suor Nieves, in paese qualcuno dice che lei è comunista? "Io credo nel ‘tutto per tutti’". Il nostro mondo è in guerra: che cosa può fare una suora? "Potessi, andrei a parlare con Putin. Io conosco la guerra e ho imparato a conoscere anche la pace". Perché? "Il mio paese, l’Ecuador, è stato a lungo in guerra col Perù. Un giorno, a Roma, decisero di celebrare una messa fra ecuadoriani e peruviani. Al momento dello scambio della pace sentivo un blocco nel mio cuore. Poi mi sono sciolta in un abbraccio di pace con i fratelli peruviani. Da allora ho capito cosa sia la pace".

Saverio Bargagna