Dal 1 febbraio Netflix ha pubblicato per intero la mini docuserie "I milioni di Gunther", una produzione americana dedicata alla riscoperta della storia, tra mito e leggenda, del cane che fu ex presidente del Pisa Calcio tra il 2002 e il 2005 e della mente dietro a questa suggestione, quella di Maurizio Mian, farmacologo e rampollo della famiglia Gentili, figlio del professor Eneo Mian, uno dei padri fondatori della dermatologia italiana. Dopo un prologo che anticipa una storia ricca di colpi di scena, il primo episodio si concentra sulla nota storia dietro le origini del cane Gunther, presentato come l’erede di un patrimonio lasciatogli dalla sua padrona, la contessa tedesca Carlotta Liebenstein, morta nel 1991 e grande amica della famiglia Mian. Nel corso della prima puntata ci sono guest star di eccezione, come Fabrizio Corona o la pornostar Valentine Demy. Si indaga a fondo sulle origini della contessa Von Liebestein con tanto di ritratti e foto inedite dell’epoca, mentre al giornalista pisano Massimo Marini il compito di spiegare agli americani come fosse percepita, in Italia, la figura di Maurizo Mian. La serie è arricchita da immagini di repertorio e servizi di telegiornali americani dell’epoca, quando Mian e il cane Gunther acquisirono la villa di Madonna, nel corso degli anni ’90, per una cifra di 7,5 milioni di euro. Nel corso della serie si parla anche del singolo ‘Wild Dog’, colossale flop musicale del tempo e di tutta la vicenda dietro all’acquisizione del Pisa Calcio. Inoltre si indaga anche sul misterioso gruppo che si fa chiamare The Burgundians, che agirono per conto del cane, a detta di Maurizio Mian, per acquistare la villa di Madonna. Michele Bufalino