Grido di aiuto nella notte: "Io non volevo. Mi ha violentato"

Diciannovenne pisana chiama il 113 da un piazzale sull’Aurelia. In ospedale la conferma: "Lesioni compatibili"

Polizia in azione per la denuncia di stupro

Polizia in azione per la denuncia di stupro

Pisa, 8 agosto 2019 - «Io non volevo». Poche parole per confessare l’inconfessabile. La diciannovenne in lacrime e in stato confusionale è stata soccorsa dai poliziotti nella notte. Racconterà di essere stata violentata e per presunta violenza indaga, infatti, ora la Mobile di Pisa che mantiene lo stretto riserbo sulla delicata vicenda. I sanitari del pronto soccorso di Cisanello ieri mattina avrebbero riscontrato in effetti i segni di un rapporto, ma sul corpo della diciannovenne non ci sarebbero, almeno apparentemente, lesioni.

Gli accertamenti però andranno avanti per l’intera giornata con esami e approfondimenti eseguiti tra i due ospedali pisani. In parallelo, l’assistenza psicologica offerta puntualmente dall’Asl in queste situazioni. Un supporto complesso e fondamentale al quale sta contribuendo sin dal primo istante la famiglia (molto nota in provincia) di lei che le si è stretta amorevolmente attorno per proteggerla e aiutarla.

Tutto ha inizio martedì quando la ragazza esce con gli amici per trascorrere qualche ora in allegria. Un giro in centro, poi il passaggio in zona Aurelia. Ed è lì – in una circostanza ancora tutta da chiarire – che si sarebbe consumata l’«aggressione» sulla veridicità della quale stanno lavorando alacremente le forze dell’ordine. A tentare l’approccio sarebbe stato uno straniero che verrà individuato in tempi record dalla polizia e le cui eventuali responsabilità sono da accertare: gli inquirenti lo hanno identificato e sono pronti ad ascoltarlo per confrontare il suo racconto con quello della giovane ancora sotto choc.

Secondo una prima ricostruzione, infatti, vittima e «aguzzino» si conoscerebbero (non è dato sapere da quanto e in che modo, ndr) e avrebbero trascorso almeno parte della serata insieme. Un particolare, quest’ultimo, sul quale si è concentrata l’attenzione di chi sta indagando sul caso, ad oggi catalogato come caso di presunta violenza sessuale.

Il «contatto» tra i due sarebbe avvenuto a fine serata con lei che avrebbe tentato disperatamente di respingerlo opponendo resistenza, senza riuscire però ad evitare il rapporto. Il ricordo della diciannovenne, ancora sconvolta, è stato e sarà passato al setaccio dagli inquirenti che ne stanno valutando l’attendibilità per poi agire di conseguenza.

Nel frattempo gli investigatori stanno raccogliendo anche le testimonianze degli amici e di chi potrebbe aiutare a comprendere che cosa sia successo esattamente in quelle maledette ore. Quel che è certo, al momento, è che al loro arrivo sul luogo dove si sarebbe consumato l’abuso gli agenti delle Volanti hanno trovato la ragazza in lacrime, letteralmente sconvolta.

La confessione da parte della vittima sarebbe stata fatta a caldo, non senza difficoltà, ai poliziotti ai quali sarebbe riuscita anche ad indicare una probabile via di fuga dell’«aguzzino». L’uomo si sarebbe allontanato in direzione di alcuni edifici abbandonati lungo la via e proprio lì si sarebbero concentrate all’inizio le ricerche. La ricostruzione dell’episodio e dell’effettiva dinamica dei fatti non è cosa semplice e richiederà da parte degli investigatori, determinazione e molto tatto.