"Studente stalker espulso", il Tar dà ragione alla scuola Sant'Anna di Pisa

Con la sentenza del Tribunale amministrativo il ragazzo non potrà conseguire il diploma

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Pisa, 24 novembre 2021 - Il Tar della Toscana, decidendo nel merito, ha respinto il ricorso presentato da uno studente del Sant'Anna contro l'espulsione dalla Scuola pisana dopo che la sua ex fidanzata, a sua volta allieva dell'Ateneo, lo aveva denunciato per stalking con conseguente decreto di ammonimento del questore di Pisa. In precedenza il giovane era stata riammesso dal Consiglio di Stato che aveva sospeso l'espulsione perchè se i fatti apparivano «di significativa gravità» l'aver espulso lo studente appariva «eccessivamente penalizzante» in attesa della decisione nel merito del Tar.

Con la sentenza ora de Tribunale amministrativo il ragazzo è fuori dalla Sant'Anna e non potrà conseguire il diploma. Nella sentenza del Tar si parla di «escalation» di comportamenti dello studente sfociati poi in uno schiaffo alla ex fidanzata, una «gravità di condotte» che secondo i giudici «non sono affatto riconducibili a mere intemperanze sentimentali» come sostenuto dal giovane. Per il Tar poi «non è possibile censurare il fatto che il Senato accademico abbia applicato la norma che vieta condotte vessatorie, atti di violenza morale e di persecuzione psicologica, trattandosi di disposizione che pone degli obblighi di protezione nei confronti degli iscritti proprio nel casi, come quello di specie, in cui la loro incolumità venga minacciata da fattori interni alla sua organizzazione».

«Non è dato peraltro ravvisare nella specie - si afferma ancora - alcun profilo estrinseco di eccesso di potere sotto il profilo del travisamento o del difetto di proporzionalità. I fatti erano evidenti e sono stati correttamente percepiti dal Senato accademico. L'applicazione del principio di proporzionalità non può consentire al giudice di stabilire egli stesso se debba prevalere l'interesse pubblico della Scuola o quello dell'incolpato».

«La Sant'Anna - ha commentato la rettrice Sabina Nuti - ha visto riconosciute le proprie ragioni. Per mantenere lo status di allievo non è sufficiente riportare ottimi voti ma è fondamentale farsi portatore di valori come il rispetto, l'inclusione, la libertà altrui, come previsto dal nostro Codice etico e come riportato nel Regolamento che disciplina le regole di vita collegiale. In questa vicenda la Scuola ha sempre portato avanti una stessa linea di condotta, sottolineando come far parte della nostra comunità significa crescere come allievo e studente e, soprattutto, come persona. Questi due aspetti non possono essere separati e oggi il Senato Accademico rileva con soddisfazione la conferma di questa linea».