«La città è soverchiata dagli spacciatori»

Lo sfogo di un inquirente: «Troppi fanno finta di non vedere». Vertice dal prefetto

Uno spacciatore in viale Gramsci

Uno spacciatore in viale Gramsci

Pisa, 15 agosto 2018 - «Condizioni stabili». Due parole che sembrano vuote e non alleviano l’angoscia. La sedicenne ricoverata in rianimazione da domenica mattina dopo una notte in cui ha assunto un micidiale mix di alcolici e cocaina resta in coma. Il quadro clinico è grave. E i medici non sciolgono la prognosi. La preoccupazione maggiore, secondo quanto filtra da ambienti sanitari, è la prolungata ipossia (ovvero la mancanza di ossigeno al cervello) in cui è precipitata e che lascia enormi punti interrogativi sulla ripresa di questa liceale che voleva solo divertisri con le amiche e che invece, suo malgrado, è scivolata dentro un incubo. I carabinieri continuano a dare la caccia al pusher che prima dell’alba ha ceduto la dose a lei e alle sue due amiche maggiorenni già visibilmente ubriache. Ma è come cercare un ago in un pagliaio.

«Pisa è letteralmente soverchiata da spacciatori di calibro grande e piccolo – confessa sconsolato un investigatore – e la repressione non basta per ripulire il centro, dove sono tante le componenti che alimentano il degrado diffuso: dagli affitti al nero, agli shottini a basso prezzo venduti a volontà, dagli abusivi che vendono le birre in bicicletta ai locali che vendono alcolici ai minori violando la legge nazionale». E’ in questo contesto che l’omertà dei pusher e dei loro clienti alimenta una bolla di illegalità dove chi sa preferisce tacere e chi vede preferisce girare la testa dall’altra parte.

Il prefetto Giuseppe Castaldo, però, promette battaglia: «Nei prossimi giorni affronteremo il tema nel primo comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica». E annuncia: «Valuterò se è il caso di estendere la convocazione anche alle associazioni di categoria dei pubblici esercizi, ma certamente intensificheremo i controlli per il contrasto allo spaccio e alla vendita illegale di alcolici. Non solo per la violazione del regolamento comunale che impone lo stop dopo l’1.30, ma anche per contrastare chi viola la legge nazionale che vieta la vendita ai minorenni». Tuttavia, sottolinea il prefetto, «la sanzione non basta, occorre lavorare anche sulla prevenzione: serve un impegno delle famiglie, una consapevolezza da parte dei giovani che abusare di alcol è dannoso per se stessi e per gli altri». «Valuteremo – dice Castaldo – la possibilità di avviare iniziative con le scuole. Servono risposte a più livelli per contrastare un fenomeno di questa portata». E poi c’è lo spaccio, una piaga che a Pisa sembra non conoscere ostacoli: «Invece - conclude il prefetto - i servizi anche quelli straordinari ci sono, l’ultimo con rinforzi venuti da fuori solo pochi giorni fa. Ma non ci fermeremo e continueremo a fare ciò che ogni istituzione ha il dovere di fare. Ma anche qui serve un messaggio culturale da far conoscere ai giovani: la droga fa male, punto e basta. Noi faremo la nostra parte con controlli sempre più serrati a tutti i livelli: sia contro gli spacciatori, sia contro chi vende abusivamente gli alcolici e sia contro chi pensa di fare il furbo e aggirare i divieti nazionale sulla vendita ai minori».

Gab. Mas.