Due nuovi furti con spaccata di notte

Il questore: «Sì alla collaborazione coi commercianti. No alle ronde»

Paolo Rossi, questore di Pisa (foto Attalmi)

Paolo Rossi, questore di Pisa (foto Attalmi)

Pisa, 19 marzo 2018 -  Due nuovi furti di notte. Uno con spaccata, l’altro con scasso. Dopo gli episodi degli ultimi giorni, nella notte fra sabato e domenica sono stati colpiti il circolo ‘Alberone’ di via Sant’Agostino e la parrucchiera «Linea Donna» di via Marconi (due ‘visite’ in una settimana). In entrambi i casi, il bottino è stato scarso.

Più i danni di quello che i ladri hanno racimolato. Annuncio che arriva all’indomani della notizia delle «ronde» o lunghe passeggiate notturne organizzate per controllare piazza Toniolo e piazza Guerrazzi. L’idea, ancora tutta da concretizzare, è di alcuni commercianti: gruppi di vigilanza fai-da-te che sorveglino la zona nella fascia oraria più critica dalle 20 alle 7. A spiegare come, sono stati Andrea Cultrera della Elettricità Bendinelli e Eros Galati, pizzaiolo del Ristoro di Giada devastato giovedì con danni per almeno un migliaio di euro.

Tra i progetti, fondare una cooperativa di commercianti attraverso la quale ingaggiare ufficialmente anche terzi da impiegare nelle ronde, magari con partita iva dando «lavoro anche ad almeno un paio di disoccupati». PROPRIO domani le associazioni di categoria incontreranno il questore Paolo Rossi sul tema della sicurezza. «Sì a tanti occhi sulla città e alla collaborazione di tutti», spiega proprio il capo della questura. «Ma parlare di ronde non si può né si deve. Le istituzioni hanno le forze per contrastare la criminalità. Non vogliamo né delatori né spie né giustizieri, ma essere informati dei reati e, possibilmente, delle persone sospette.

Meglio un falso allarme che un mancato allarme, dico sempre. Gli ultimi arresti sono stati fatti su temporanea denuncia. Siamo stati chiamati e nell’immediatezza, visto che teniamo mezzi e uomini sul territorio, siamo intervenuti. E’ importante avere canali di informazione rapida e referenti, quindi ben vengano iniziative di sicurezza partecipata. Non possiamo essere in ogni esercizio commerciale, ed è fondamentale razionalizzare le forze».

I nuovi casi. «Su una città di 100mila abitanti e una provincia con 250mila è normale che alla mattina ci sia un report come quello di oggi, anzi. E comunque ci battiamo per elidere il fenomeno. Ognuno deve fare la sua parte. Noi applichiamo le leggi e non stiamo a vedere chi sta dentro e chi fuori».

Martedì, il tavolo con le associazioni che tutelano i commercianti. «A dicembre – spiega Simone Romoli (Confesercenti) abbiamo proposto sull’asse corso Italia-via Oberdan di adottare un servizio di vigilanza privata. Ma la strada corretta, per noi, è organizzarsi con chi di mestiere tutela le attività commerciali. E questo proporremo martedì, uno strumento di supporto alle forze dell’ordine. E’ evidente che le attuali dotazioni organiche non sono sufficienti. Abbiamo individuato fra i nostri dirigenti imprenditori disponbili a fare referenti per ogni area della città». Le ronde? «Bisognerebbe non arrivarci – risponde Federico Pieragnoli (Confcommercio) – La situazione è fuori controllo. Lo diciamo da anni. Ma prefetti e questori hanno sempre detto che è un problema di percezione. Le persone sono esasperate. Vergognoso, però, che un commerciante che paga debba provvedere da solo. Con rischi enormi. Centro e periferia devono essere blindati».