Silvestri, la destra è donna "Coerenza e sobrietà"

Eletta capo del PdL nel 2012, è anche lei tra i primi iscritti al partito di Giorgia. Meloni: "Grande soddisfazione per chi come me viene da lunga militanza"

"Quello che, a sinistra, è vissuto come una specie di conquista e resta ad oggi un auspicio, nel caso della destra è invece un fatto che non sorprende e anzi avviene in modo assai naturale e non indotto. Il fatto, insomma, che il capo di un partito sia una donna non è una sorpresa per chi da una vita fa politica a destra. Silvia Silvestri, volto storico della destra pisana, fu eletta a capo del PdL nel 2012. Qualche anno prima, sempre il PdL candidava sindaco una donna, Patrizia Paoletti Tangheroni, che portava al ballottaggio il centrosinistra. Silvia Silvestri è tra i fondatori di FdI a Pisa, quando nel 2013 assieme a pochi altri credette nel partito che Giorgia Meloni aveva da poco fondato.

"La soddisfazione da queste elezioni politiche è grande – commenta -, soprattutto per chi, come me, viene da una lunga storia di appartenenza a un determinato mondo politico e ha avuto davanti a sé una traversata lunghissima che sembrava non finire mai. Anche quando questi numeri e questo traguardo apparivano lontani e impensabili FdI non ha mai rinnegato se stessa ed è rimasta coerente. Abbiamo avuto la fiducia di un numero straordinario di cittadini e ora, nei loro confronti, abbiamo il dovere di essere bravi il doppio".

Oltre alla coerenza, cosa ha premiato FdI?

"Il profilo sobrio, serio e istituzionale di Giorgia Meloni è stato particolarmente efficace: è il profilo di un leader di partito che ha chiari i problemi a cui dare risposta. Ho apprezzato il convergere su alcuni provvedimenti del governo Draghi e la posizione, senza tentennamenti, di condanna dell’invasione dell’Ucraina e di aiuto a questo popolo".

Risposte concrete a problemi reali. La sinistra invece …

"Ci sono una serie di temi aperti e di nodi irrisolti da anni su cui questo centrodestra, che cambia radicalmente la propria trazione, ha la possibilità di dare risposte. Le esigenze delle persone comuni sono quelle cose che la sinistra dello spritz ama bollare come populiste. Questo dà la misura del loro scollamento dalla realtà e l’idea di un’area politica che non solo non ha risposte ma è sempre altrove rispetto alle vere necessità delle persone. Non per niente agita fantasmi di un trapassato remoto. A cosa è servito? Gli italiani non sentono alcuna emergenza di fascismo incombente".

L’analisi del voto pisano?

"Per farla servono lucidità, serietà e rifuggire i negazionismi. Il risultato di FdI è notevole, ma quando si governa una città si deve avere il coraggio di analizzare un dato che non è entusiasmante. In controtendenza rispetto alle altre città toscane dove si amministra, il centrodestra a Pisa si ferma a una percentuale più bassa con un arretramento pesantissimo della Lega e una crescita di Fdi che, pur straordinaria, è inferiore alla media regionale. Credo che, in vista del 2023, l’azione amministrativa debba cambiare passo, ricercando un confronto sereno verso tutte le istanze, recuperando umiltà e senza cedere a controproducenti tentazioni di autosufficienza né a pericolosi atteggiamenti autoreferenziali".

El.M.