di Antonia Casini "Abbiamo bisogno di ragazzi". Il presidente delle Misericordie pisane, Maurizio Novi, parla ai più giovani. "Non si avvicinano più al Servizio civile ma è uno strumento importante che dà molti valori". Non è facile trovare nuove leve. "Qualcuno parla di cifra bassa (il contributo è di 444,30 euro, nrd), ma è compatibile con il reddito di cittadinanza ed è adatto anche a chi studia, per esempio". A Pisa e provincia sono quasi 200 (174) i posti messi a disposizione per chi ha tra i 18 e i 28 anni. Il bando scade venerdì 10 febbraio alle 12. Ha la durata di un anno e richiede un impegno di 25 ore settimanali. Tutti i progetti sono su https:www.misericordie.itbando-giovani-2022 dove è possibile anche compilare la domanda attraverso la piattaforma Dol. Tante storie, una piccola rivoluzione. Bianca Ciafardini ha 21 anni e frequenta Scienze dell’educazione a Firenze. Sta svolgendo il servizio (terminerà a maggio) con la confraternita di Montecalvoli. "Ne avevo sentito parlare, ho deciso di fare questa esperienza diversa perché avevo voglia di rendermi utile per qualcuno". "Ho svolto assistenza alle persone in ambito sanitario, ho accompagnato pazienti a fare le visite e ho dato un aiuto per i turni del 118. Mi sono sentita messa alla prova. Le persone ti ringraziano, ti fanno sentire di aiuto, ti chiedono di darle la mano, ti ritengono importante: mi ha cambiato parecchio". Martina Busi, 20 anni, sta svolgendo un corso per operatopre socio-sanitario e a fine maggio terminerà il suo percorso con la Misericordia di Vecchiano. "Mi sono occupata dei trasporti da un ospedale all’altro, di dimissioni e ho provato anche il settore dell’emergenza come volontaria. Sono cambiata mentalmente e caratterialmente. E’ mutato l’approccio con gli anziani, siamo abituati ai nonni ma il rapporto è diverso, si tratta spesso di persone malate. Avrei voluto fare la maestra di asilo, poi mia mamma è diventa oss e mi sono detta, ‘proviamo’. Vedi gli incidenti, i giovani che bevono al volante o le malattie e rifletti". Livia, Angelica, Nicola e Danilo sono di Cenaia, "con orgoglio" fanno parte del progetto "Tutti all’opera". "Ci siamo trovati a lavorare spalla a spalla e, nonostante tra di noi ci siano preferenze diverse, in questi mesi abbiamo imparato tanto l’uno dall’altra, aiutandoci a vicenda e conoscendoci mano a mano. Abbiamo imparato molto. Ci sono momenti e situazioni difficili, che nessuno di noi si era mai trovato a dover affrontare, ma che tutti insieme, con la forza di volontà, con l’aiuto di chi c’è già passato e con un sorriso a 32 denti abbiamo superato. Non sarà forse un lavoro per tutti in futuro, ma rimarrà una parte importante della nostra vita".