Sera di gala a Villa Corliano

Messa, concerto, cena: torna la tradizionee per la festa di San Pietro e Paolo

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Cena dorata e non solo a Villa di Corliano, domani, per la festività dei patroni del borgo, San Pietro e Paolo. La tradizione torna anche quest’anno nella magnifica villa dei conti Agostini Venerosi della Seta con diversi momenti a scandire tardo pomeriggio e serata. Si inizia alle 18 con la messa nella Chiesa di Corliano e, alle 19.15, si prosegue con un concerto nel giardino segreto che prevede l’esecuzione della Messa n°1 in La minore "Mundum Salves" composta da Dario Paganin e da lui diretta, tramite un progetto di crowdfunding (questa la pagina per donare: https:sostieni.link31196). È richiesta la prenotazione cel. 3478890899, e-mail: [email protected]

Ecco gli interpreti del concerto: Annarita Dallamarca, soprano, Maria Luce Menichetti, contralto, Massimo Froli, tenore, Tommaso Gamba, basso, Anna Ulivieri, flauto, Linda Leccese, violino, Mirko Masi, viola, Giulia Dini, violoncello, Massimo Signorini, fisarmonica, Elena Franconi, voce narrante.

Alla cena, fissata per le 20.30 nell’Osteria dell’Ussero, sarà svelato il vincitore delle Vele di San Pietro (richiesta la prenotazione al 3315791910). Quella delle Vele è una tradizione antica alla quale ancora partecipano molti abitanti di San Giuliano Terme. Un omaggio, in pratica, all’antica usanza di predisporre, nella notte fra il 28 e il 29 giugno, un contenitore di vetro riempito d’acqua e nel far colare in essa un albume d’uovo. Il mattino seguente si troveranno nell’acqua delle strutture, formate dall’albume, che ricordano le vele di una nave. Ma qual è il legame fra Corliano e i santi? La storia è nota e tramandata nelle memorie della famiglia Agostini proprietaria da secoli della Villa: l’11 dicembre 1859, Maddalena Serristori, vedova di Andrea Agostini Venerosi della Seta, fece consacrare la chiesa della villa dal pievano di Rigoli ai Santi Pietro e Paolo.

La chiesa, aperta al pubblico solo il 29 giugno di ogni anno, in occasione della festività del Patrono, è ancora oggi consacrata al rito cristiano e a quello ortodosso. A Corliano, si racconta, che la barca dell’antica usanza fosse quella dell’apostolo Pietro o quella da lui usata per approdare a San Piero a Grado. La Barca di San Pietro era anche interpretata come auspicio per l’agricoltura: i presagi dipendevano dalla forma e dal numero delle vele, che dovevano essere numerose per assicurare un’estate di abbondanti raccolti.