"Sciogliere Forza Nuova". Sì di Conti e Lega

La mozione presentata dalle oppozioni passa con i voti anche del sindaco e dei consiglieri del Carroccio. Quelli di FdI escono dall’aula

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di Gabriele Masiero

PISA

Il Governo avvii subito l’iter di scioglimento di Forza nuova. È quanto chiede il consiglio comunale pisano approvando ieri all’unanimità la mozione presentata dal Pd e dalle altre opposizioni. Al voto non hanno partecipato i consiglieri di Fratelli d’Italia, che si sono allineati ai distinguo evidenziati anche a livello nazionale dalla leader del partito, Giorgia Meloni, e il consigliere del gruppo misto, Manuel Laurora. Votano invece compatti a favore della mozione i consiglieri leghisti e il sindaco Michele Conti, che fa parte della segreteria nazionale del Carroccio. E non è un voto scontato, visto che la città da tre anni è guidata dal centrodestra unito.

Anche perché il testo presentato da Pd, Diritti in comune, Patto Civico e Movimento 5 Stelle è inequivocabile e ritiene "Forza Nuova un movimento di chiara ispirazione neofascista e violento e come tale inconciliabile con lo spirito democratico della nostra istituzione" chiedendo quindi al Governo di "scioglierlo". L’atto approvato impegna infatti il sindaco, la Giunta e il consiglio comunale "a chiedere da subito al Governo che sia intrapreso il percorso di scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista".

Un testo sostanzialmente diverso, quello votato dal sindaco e dalla Lega, a Pisa, rispetto alle posizioni nazionali dei partiti che hanno deciso di non sottoscrivere la mozione dem presentata in Parlamento. Anche perché la mozione pisana esplicita di richiamarsi proprio a quel testo. Insomma, in città il sindaco ha guidato il suo partito e la sua maggioranza (con l’eccezione di Fratelli d’Italia) su posizioni ben più eloquenti rispetto ai vertici nazionali dopo i gravi fatti di Roma e l’assalto alla sede della Cgil.

Del resto, Conti era stato tra i primi a solidarizzare con il sindacato e domenica mattina ha telefonato personalmente al segretario provinciale della Camera del Lavoro, Mauro Fuso, in occasione del presidio promosso in via Bonaini. Una posizione quella del primo cittadino del tutto sovrapponibile a quella del premier Mario Draghi e al suo iconico abbraccio con Maurizio Landini.

"Ho telefonato a Fuso - aveva dichiarato il sindaco in una nota diffusa dal Comune nella giornata di domenica - per esprimere la mia piena solidarietà alla Cgil e la netta condanna degli episodi di violenza avvenuti ieri alla sede di Roma. Mi unisco alle parole del presidente del Consiglio, Mario Draghi, che ha definito il sindacato ‘un presidio fondamentale di democrazia e dei diritti dei lavoratori’. La violenza va respinta con forza da tutte le istituzioni unite".