«Sant’Ermete, in due anni 72 alloggi. Arrivano anche le oasi per i rifiuti»

Il presidente Apes Bani: «Cominciati i lavori per le nuove case»

Il cartello che indica il nuovo parco ancora da realizzare

Il cartello che indica il nuovo parco ancora da realizzare

Pisa, 9 luglio 2018 - Sant' Ermete il giorno dopo. All’indomani del sopralluogo de «La Nazione» nelle vecchie case popolari, davanti alle quali da cinque anni si organizza la festa del pane per «autofinanziare iniziative nel quartiere», è il presidente di Apes, Lorenzo Bani, a fare il punto e a rispondere ad alcuni cittadini su tempi di consegna dei nuovi alloggi e sull’organizzazione, in generale, dell’area.

Presidente, ma come procede il cantiere?

«I lavori per la realizzazione del nuovo edificio da 39 appartamenti, corrispondenti al secondo lotto dopo che nel 2014 sono stati terminati e assegnati i nuovi appartamenti in via Bandi, sono cominciati. Dopo i rilievi tecnici, gli operai della ditta Proter srl, che si è aggiudicata il bando di Apes da 3 milioni di euro, sono all’opera».

La durata?

«Ci vorrà almeno un anno».

E poi?

«Contemporaneamente, è partita anche la gara, sono stati aggiudicati i lavori del secondo condominio del secondo lotto, altri 33 alloggi popolari per un investimento di 2,5 milioni di euro: lavori assegnati alla stessa impresa».

Quando finiranno?

«Nell’arco di 2 anni contiamo di realizzare i 72 alloggi. Dando così risposta a quasi tutte le persone di Sant’Ermete».

C’è però il nodo rifiuti. La scadenza del 30 giugno è ormai passata...

«Abbiamo fatto diverse valutazioni e l’altra settimana sono state prese le misure su dove poter installare le oasi che per noi restano la soluzione migliore. Abbiamo realizzato noi il progetto, saranno messe a ridosso dei muri ciechi».

Gli abitanti lamentano la mancanza di pulizia.

«Quella delle zone interne spetta a loro, all’esterno è compito del Comune».

E i giochi con il parco per i bambini che ancora mancano, nonostante il cartello che li annuncia?

«Sono legati al progetto di riqualificazione. Ci vuole un po’ di tempo».

Una settimana fa è saltato l’incontro in sede con una delegazione di abitanti.

«In realtà poi sono stati ricevuti lo stesso. Ma l’incontro è sfociato in offese e minacce, tant’è che abbiamo chiamato polizia e Digos e io ho presentato denuncia, la quarta».

Chiedevano «risposte sull’emergenza abitativa».

«Infatti, presto ci saranno le case nuove ma ci sono tempi tecnici».

antonia casini