REDAZIONE PISA

Rubati i giganteschi quadri dell’ex cinema Ariston

Raffigurano Adamo ed Eva e sono opera del pittore fiorentino Colacicchi.. La scoperta durante un sopralluogo di proprietà e assessori per vedere i dipinti

Spariti, rubati i due colossali dipinti di Adamo ed Eva, firmati da Giovanni Colacicchi (Anagni 1900 - Firenze 1992) dentro l’ex cinema Ariston. La scoperta del furto avviene mercoledì, in seguito a un sopralluogo di Silvano Bagagli, il perito edile che a Pisa rappresenta la società proprietaria della struttura. La data della sparizione, però, secondo una prima ricostruzione, si colloca tra il 29 dicembre – quando per l’ultima volta sono stati visti e fotografati all’interno dell’edificio – e, probabilmente, il 4 gennaio. Il giorno successivo, infatti, martedì 5, alcuni addetti sono entrati nell’ex Cinema per alcuni lavori alle fondazioni ma, solo ieri, dopo aver appreso della sparizione, hanno riferito di averne notato l’assenza, spiegando di non averla segnalata perché avevano dato per scontato che i proprietari avessero trasferito i quadri altrove in vista del cantiere in corso. Di ieri mattina è la denuncia formalizzata da Silvano Bagagli ai Carabinieri di Ponsacco, che già mercoledì, dopo la scoperta del furto ne aveva subito fatto segnalazione ai carabinieri di Pisa. Che si tratti di un furto lo dice lo scenario sul retro del Cinema, dove le grosse catene del cancello e della porta di sicurezza sono state tagliate da chi poi ha portato via i dipinti. Ingombranti. Questi hanno difatti importanti dimensioni – 4.50 x 1.50 metri – e si trovavano a due metri d’altezza sopra la platea del cinema.

Chi ha prelevato le due opere? L’attenzione sui due colossali dipinti su tela realizzati dal pittore fiorentino nel 1951 – autore quotato, le cui opere sono apprezzate dai collezionisti quando appaiono nelle aste di arte e antiquariato – per il cinema Gambrinus di Firenze, e da lì poi trasferiti a Pisa, si era riaccesa nelle settimane passate dopo l’annuncio di una nuova vita per l’ex Cinema Ariston, in via Turati, destinato ad essere demolito e sostituito con parcheggi e residenze. Già alcuni anni fa, invero, alcuni appassionati, fra i quali il professor Ranieri Fascetti e Antonio Gimigliano avevano fatto appello a Comune e Soprintendenza per sapere se quei quadri abbandonati nel cinema dismesso fossero sempre lì e per chiederne la tutela. Alcune settimane fa, sbloccata la situazione della struttura, in stallo da diversi anni, l’amministrazione comunale aveva manifestato il proprio interesse ai proprietari dei quadri, per dar loro una nuova collocazione fruibile a tutti. La società Veronica Immobiliare aveva così accettato di donarli, non prevedendo il nuovo progetto una sistemazione per essi. Nel frattempo, si era mossa anche la Soprintendenza, che aveva fissato un sopralluogo per la prossima settimana. Intanto, mercoledì mattina, Bagagli, assieme agli assessori Massimo Dringoli e Paolo Pesciatini, e ad alcuni tecnici del Comune, era entrato nella struttura per valutare il tipo di cantiere necessario per rimuovere i quadri e trasferirli. Da lì la sorpresa: i dipinti erano spariti. I carabinieri stanno valutando anche i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona. Intanto restano misteriosi il movente e la sorte dei quadri, di difficile introduzione sul mercato clandestino.

Eleonora Mancini