Rigassificatore Manca chiarezza su sversamenti

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Andrea

Baldassarri *

Il ministro Cingolani, durante i suoi due anni al Ministero della Transizione Ecologica (MITE) non ha mai mostrato alcun interesse per Piombino. Non è mai venuto in città né, a quanto ci risulta, ha mai mostrato una particolare attenzione per i SIN (Siti di Interesse Nazionale, dunque di sua specifica competenza). Poi si trova di fronte alla necessità di piazzare un rigassificatore e si ricorda che esiste Piombino, una città colpita dalla crisi della siderurgia, la cui unica fortuna è un porto, faticosamente realizzato, con fondali a 20 metri. Quindi chiede a questa città, impoverita dalla crisi, trascurata per anni dal governo, nientemeno che di salvare l’Italia. Di fronte a queste parole, che di per sé suscitano un certo stupore, dobbiamo tentare di essere razionali e realisti. Quindi ci limiteremo a dire che l’intervista rilasciata dal ministro contiene alcuni problemi che meritano, quantomeno, un chiarimento. 1. Sugli sversamenti non c’è chiarezza: quello che dice il ministro cioè che il sistema immette in mare solo acqua fredda, non è, a quanto ci risulta, la stessa cosa detta da Snam durante la riunione a Firenze e in precedenti incontri tenuti a Piombino. 2. Il ministro, nell’intervista, non ha escluso esplicitamente la futura collocazione in mare. Questa ipotesi è davvero e definitivamente fuori dal campo? 3. Il governo ha investito su questo progetto 330 milioni di euro per l’acquisto della nave. Sarà costruita una tubazione di 6 km e anch’essa avrà un costo. Siamo sicuri che questo investimento sarà giustificato da una presenza in porto di soli due anni? Dopo che ne faremo della nave? Esiste già un progetto in questo senso? Questi dubbi, da soli, sarebbero sufficienti a confermare la nostra contrarietà, per non parlare del danno che potrebbe derivarne ad un porto che non abbiamo costruito per metterci un rigassificatore.

*Segretario unione comunale

Pd Piombino