"Recuperato l’80% degli ‘arretrati’"

Parla il direttore generale Silvia Briani: "Ripresa in sicurezza. Stiamo lavorando a ritmi serrati"

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di Francesca Bianchi

PISA

Riprendere in sicurezza". Un imperativo per l’Aoup, come sottolinea il direttore generale Silvia Briani. Il carico di richieste è massimo. "Ma metà luglio contiamo di tornare a regime rispetto alla domanda".

"Fotografiamo" questo momento: dalla riapertura delle prestazioni ad oggi, quanto lavoro ‘ordinario’ è stato svolto?

"Stiamo recuperando tutti quei controlli e follow up sospesi a marzo e aprile, parliamo di circa 32mila secondi accessi bloccati dall’emergenza. Entro il 30 giugno raggiungeremo l’80 per cento".

Sicurezza: il tema è essenziale e ha cambiato i ritmi delle erogazioni. In che modo viene assicurata?

"Abbiamo mantenuto i ceck point agli edifici con il controllo della temperatura, rimangono obbligatori l’utilizzo della mascherina e l’igienizzazione delle mani sia prima dell’ingresso degli edifici e che negli ambulatori. In più applichiamo una politica rigorosa sull’affollamento delle sale d’attesa con 1 metro di distanza tra una seduta e l’altra. Alcuni locali, quindi, hanno visto ridursi la capienza in maniera cospicua. Tra le visite lavoriamo affinche un paziente non ne debba mai incontrare un altro. L’attenzione per la sicurezza del paziente e dei mediciinfermieri è massima".

Questo allunga inevitabilmente i tempi...

"L’accesso agli ambulatori oggi è scadenzato intorno alla mezz’ora. Abbiamo 1300 agende aperte e per tarare tutto sulla nuova tempistica è stato ed è in corso un lavoro enorme al quale si dedica un nutrito gruppo di collaboratori".

Come si fa a recuperare tutti gli ‘arretrati’?

"Attraverso il progetto incentivante della Regione per medici e personale di assistenza. Poi c’è la nuova opportunità delle televisite, da aprile a oggi ne sono state effettuate 4.500, un canale nuovo e interessante. Ovviamente c’è la discriminante dell’età dei pazienti e di quelle visite che hanno esigenza di un contatto diretto. Quindi non sempre le televisite sono possibili. Ma anche questo è uno strumento che accelera. Va considerato che ci sono anche spazi non sufficienti a mantenere il distanziamemnto, quindi in alcuni casi si dovrà lavorare al pomeriggio".

Per quanto riguarda le prime visite, l’attività è ripresa?

"Da maggio, da quando cioè la Regione ha concesso il via libera. In una prima fase era previsto un distanziamento maggiore che poi si è ridotto in base all’andamento epidemiologico. Adesso il tempo per la visita è mezz’ora, lasso che ci permette di operare con maggiore scioltezza. L’erogazione è andata di pari passo la prescrizione di medicina generale: una stima iniziale non superava il 50%, ora sta cominciando a crescere".

Quali sono i settori che non sono ancora ‘in pari’ e in cui, ad oggi, c’è la necessità di intensificare l’erogazione?

"Le visite cardiologiche e pneumologiche, per esempio. Deve essere chiaro a tutti che siamo ancora in una fase di adeguamento e non di ’ordinaria amministrazione’. L’obiettivo è la metà di luglio quando tutto il carico dovrebbe essere smaltito".