Quando il virus viaggia insieme all’informazione

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Marco

Ferrazzoli *

Un recente articolo su Trends in Microbiology definisce "Infodemia" la circolazione rapida e confusa di informazioni che, con il loro "rumore", impediscono di distinguere le attendibili dalle false e, così, ostacolano l’adozione di misure adeguate. Lo studio compara i casi di AIDS e COVID-19, ma la questione riguarda qualunque pandemia, epidemia e, in generale, qualunque evento complesso e globale. Certo, in ambito salute il mancato rispetto delle competenze - per cui scienziati, medici e istituzioni dovrebbero fornire poche e chiare indicazioni alla cittadinanza - è assai rischioso. Ma quando le conoscenze si formano in tempo reale mentre la società chiede soluzioni immediate, com’è stato per Covid-19, dare risposte attendibili e convincenti non è facile. Ce ne siamo accorti sia assistendo al continuo dibattito tra mere opinioni non suffragate da prove autorevoli, sia soprattutto quando gli stessi esperti si sono fatti invischiare nella "polarizzazione". Non per nulla l’OMS insiste sull’allarme infodemia quasi quanto su quello strettamente pandemico. In un libro scritto a quattro mani con Giovanni Maga, direttore dell’ Istituto di Genetica Molecolare "Luigi Luca Cavalli Sforza" del Cnr, "Pandemia e infodemia" (ed.Zanichelli), abbiamo cercato di spiegare come il virus viaggi con l’informazione, partendo dai fondamentali di microbiologia e passando per i racconti delle pandemie storiche, dall’Iliade a Boccaccio e Manzoni. Una corretta alfabetizzazione scientifica e storica è indispensabile, il "sovraccarico informativo è continuo e dobbiamo evitare di rinchiuderci nelle bolle informative. L’unica soluzione è confrontarci con chi la pensa diversamente, sapendo che la verità assoluta non è esclusiva di nessuno ma che la conoscenza è valore oggettivo e misurabile, sempre più essenziale nelle nostre società. Secondo l’insegnamento e l’esempio di Piero Angela.

* capo ufficio stampa Cnr