Pisa, protesta in carcere: "Devastata una sezione"

Il problema sarebbe la mancata consegna dei generi alimentari

Carcere

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Pisa, 14 settembre 2022 - Tragedia sfiorata in carcere martedì sera a Pisa, per la violenta protesta di un gruppo di detenuti. Lo denuncia Francesco Oliviero, segretario regionale per la Toscana del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe: “Ieri sera si sono vissuti momenti di grande tensione nel carcere di Pisa. I detenuti del primo piano reparto giudiziario hanno dato luogo ad una veemente rivolta, distruggendo l'intera sezione. Le motivazioni sono la mancata consegna dei generi alimentari acquistati alla locale impresa perché, da quando è subentrata la nuova ditta, i generi alimentari non vengono consegnati con regolarità. Fortunatamente e solo grazie alla professionalità dei poliziotti penitenziari in servizio e del tempestivo intervento del direttore dell'istituto, non c'è stato bisogno di utilizzare la forza per ripristinare l'ordine e la sicurezza”.

Per Oliviero, “l'amministrazione penitenziaria regionale deve affrontare e risolvere le attività della nuova ditta vincitrice dell'appalto. Difatti analoghe problematiche sulla consegna dei prodotti si registrano anche in altri Istituti della Regione. Gli agenti della polizia penitenziaria in servizio nella regione Toscana non possono sempre trovarsi in situazioni di rischio per disfunzioni organizzative".

Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri, “i gravi episodi avvenuti nel carcere pisano, che non hanno avuto un tragico epilogo grazie all’attenzione ed alla prontezza del personale di polizia penitenziaria, riporta drammaticamente d’attualità la grave situazione penitenziaria. Ogni giorno nelle carceri italiani succede qualcosa ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre. Il Sappe denuncia da tempo che le carceri sono diventate un colabrodo per le precise responsabilità di ha creduto che allargare a dismisura le maglie del trattamento a discapito della sicurezza interna e in danno delle donne e degli uomini della polizia penitenziaria. Il fatto grave accaduto nel carcere di Pisa pone in evidenza una volta di più la necessità di una riorganizzazione del corpo di polizia penitenziaria, più funzionale al sistema della sicurezza del Paese, considerato proprio che il nostro corpo di polizia è espressione di una specializzazione nel panorama del comparto sicurezza e del sistema giustizia del Paese. Sono decenni che chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene. Ma serve anche più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose. I decreti svuota-carceri, che più di qualcuno continua ad invocare ad ogni piè sospinto, da soli non servono: serve una riforma strutturale dell’esecuzione, serve il taser per potersi difendere dai detenuti violenti e la dotazione di body-cam”.