Profondo rosso per Gal Etruria. Rischio crollo artigianato

La crisi si è abbattuta anche sul principale creditore per le aziende del settore. L’appello di Casartigianati: "Aiutateci"

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PISA

Una profonda crisi si è abbattuta sull’ente attuatore Gal Etruria, uno dei più validi in campo di finanza agevolata. Da 20 anni leader nel settore delle erogazioni di contributi a fondo perduto per le aziende del mondo dell’artigianato, commercio e turismo che operano nelle aree "rurali" della Toscana. Di conseguenza, questa tremenda crisi impatta anche sulle stesse aziende del territorio assegnatarie di contributi previsti dal bando di Gal Etruria. Una situazione drammatica che mette a repentaglio l’indotto di diverse aziende che lavorano ogni giorno per la valorizzazione delle aree agresti del nostro territorio. "Numerose imprese toscane - denuncia Casartigiani (Associazione degli artigiani e dei piccoli imprenditori) - assegnatarie di tale sostegno economico, avendo presentato e realizzato investimenti come richiesto dal bando di Gal Etruria, rischiano di non ricevere i contributi, nonostante il contratto di impegno ufficiale sottoscritto con l’ente". "Queste aziende - sottolinea il presidente di Casartigiani Pisa, Andrea Galli - non possono e non devono essere economicamente penalizzate, soprattutto in questo momento con le molteplici difficoltà che si trovano a dover affrontare". Tra bollette alle stelle, caro carburante e rincari sulle materie prime, la perdita di questo ulteriore contributo potrebbe essere fatale, secondo la previsione di Casartigiani. L’appello è che "la situazione ‘Gal Etruria’ sia oggetto di interessamento istituzionale a tutti i livelli (regionale, nazionale, europeo), affinché possa essere risolta. Solo successivamente verranno onorati tutti gli impegni previsti dal bando, liquidando i contributi alle aziende tanto meritevoli quanto aventi diritto". Casartigiani, sottolinea l’urgenza di una risposta tempestiva e concreta "volta a rilanciare e valorizzare il territorio ‘rurale’ che caratterizza la Toscana, facendo ricorso anche all’intervento diretto della Regione".

Ilaria Vallerini