
Pranzo solidale per 100 persone "Caritas, una nuova mensa per Pisa"
Si torna a mangiare insieme, cantare, sorridere. E’ una tavolata a ferro di cavallo allestita all’interno della Camera di Commercio a dare il benvenuto ieri a oltre cento persone meno fortunate. Si sono presentate da sole o con i propri amici a quattro zampe (per i quali è stato allestito un gazebo all’esterno). Qualcuno si è presentato con la propria chitarra e durante il pranzo ha intonato una suonata allegra. Nella parentesi tra una portata e l’altra è partito poi un applauso fragoroso. A servire ai tavoli con il grembiule dell’evento autorità e rappresentanti delle istituzioni, anche il primo cittadino Michele Conti. Si chiama "Il cuore a tavola" ed è l’iniziativa solidale organizzata da Confcommercio Provincia di Pisa insieme a Caritas e con il patrocinio del Comune di Pisa, in collaborazione con Sib, GrosMarket. Glou Glou e Panificio Borrelli. I ristoratori del direttivo di ConfRistoranti Confcommercio Pisa hanno preparato un vero e proprio menù di Pasqua, dall’antipasto fino al dolce, frutta compresa e con tanto di lunch box da asporto. "Un’idea nata qualche anno fa che riproponiamo per la prima volta dopo la fine della pandemia" afferma il presidente di Confcommercio Provincia di Pisa Stefano Mestri Accesi. "Il Cuore a Tavola vede protagonisti i nostri ristoratori e una vera guida nella Caritas Diocesana". "In questi 5 anni di amministrazione abbiamo cercato di stare sempre vicino ai più fragili. La strada da fare è ancora lunga, ma insieme ci possiamo riuscire, come insegnano giornate come questa", commenta il sindaco Conti. A fare un quadro riassuntivo della povertà in città è Don Emanuele Morelli: "I numeri non sono in crescita: rispetto al periodo pre-pandemia siamo tornati ad una media di 70 utenti al giorno. Cosa si può fare di più? Una nuova mensa per Pisa, esiste già un progetto; promuovere e sostenere percorsi di accompagnamento all’autonomia abitativa (Housing First); riprendere il servizio di mensa al Cottolengo sospeso per Covid". "Numerosi in città gli adulti inabili al lavoro" che con lo smantellamento del Reddito di Cittadinanza si spera troveranno un nuovo sussidio nella "Misura di inclusione sociale" chiamata a sostituirlo. "Per questi soggetti sono misure fondamentali sulle quali non è giusto fare passi indietro - conclude Don Emanuele - e che necessitano di una valutazione delle specificità dei singoli casi".
Ilaria Vallerini