Pomarance, scatta l’ora delle vaccinazioni

Prime dosi agli ultraottantenni alla Casa della Salute: "Sembra di vivere una nuova guerra: adesso deve vincere la speranza"

Pomarance, scatta l’ora delle vaccinazioni

Pomarance, scatta l’ora delle vaccinazioni

di Ilenia Pistolesi

Aleggia un respiro di calma serafico, ma gli occhi sorridono dalla mascherina: alla casa della salute di Pomarance sono scattate le prime vaccinazioni anti Covid per gli ultra 80enni ed i primi a ricevere la dose di Pfizer sono anziani che superano le 90 primavere. Gli over 90 hanno atteso la trafila in ordine, con pazienza e con un pizzico di trepidazione. "Il Covid? Mi sembra di vivere da capo una guerra – dice Pietro Bianchi, 97 anni – la speranza è di uscire tutti insieme da questa tremenda malattia". Arrivano accompagnati dai figli, si siedono in attesa del proprio turno senza lasciar trapelare onde emozionali. Ma nonostante il piglio zen, nella sala di attesa la commozione non riesce a strozzarsi. "Perché mi vaccino? Per sentirmi più sicura – Maria Mazzinghi è fiera di ricevere la sua fiala – ho 97 anni ed ho trascorso l’ultimo anno chiusa in casa".

"Anche io non mi sono mai mossa di casa, è stato come vivere in galera – Eda Spinelli è un’altra pomarancina di ferro di 96 anni che si è messa in fila per farsi inoculare il vaccino – prima avevo sempre la casa piena di gente e ho sentito forte il senso di solitudine". Nonna Licia Macchioni ha 95 anni: i suoi occhi chiari brillano e sorridono. "Non ho sentito niente – racconta dopo aver ricevuto il vaccino – mi sento tranquilla e felice". Sotto la supervisione del dottor Pietro Adelmo Rivieri, con il supporto delle infermiere Annalisa Moretti e Lorella Massei, ecco dunque compiersi il primo e grande passo per tutelare la fascia più debole dalle minacce fatali del Covid. Nel Comune di Pomarance, sono oltre 1300 gli over 80 da vaccinare. L’arrivo delle prime fiale di Pfizer è stato salutato come un momento storico: "E’ stato come avere fra le mani un lingotto d’oro – spiega l’infermiera Moretti – in questa struttura siamo abituati a effettuare campagne vaccinali anti influenzali massicce. L’arrivo del vaccino anti Covid è stato emozionante anche per noi operatori".

"A partire dalla prossima settimana probabilmente avremo a disposizione fino a tre fiale per ogni medico, questo ci permetterà di vaccinare 18 pazienti a testa – spiega il dottor Rivieri (nella foto con staff e amministrazione) – è pacifico che serva un’accelerata perché, di questo passo, ci vorranno mesi per completare la vaccinazione agli ultra 80enni. E’ una fase delicata, nella quale però insistono i soliti meccanismi burocratici che dovranno essere tassativamente snelliti, altrimenti non vedo come si possa parlare di avvio di una campagna di vaccinazione di massa. Mi auguro che presto vengano approvati anche i vaccini monodose e di facile somministrazione".