Pisani ricicloni, differenziata oltre il 65%

Bedini: "Grande risultato considerati i nostri numeri: siamo una città con migliaia di studenti e grandi flussi turistici e di pendolari"

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di Gabriele Masiero

I pisani sono ricicloni. Lo confermano i dati certificati dalla Regione con un apposito decreto e verificati dall’Agenzia regionale recupero risorse, che mostrano un trend in crescita costante e che permettono nel 2021 al Comune di superare la fatidica soglia di legge del 65%, in netto miglioramento rispetto al dato del 2020 (62%), del 2019 e del 2018 (61%). Il dato è tanto più significativo se si considera la specificità di una città come la nostra che deve fare i conti con la presenza di migliaia di studenti, di importanti flussi turistici e del gran numero di pendolari che la vivono.

"Il risultato raggiunto l’anno scorso - spiega infatti l’assessore all’ambiente, Filippo Bedini - che colloca Pisa al terzo posto tra i capoluoghi di provincia toscani con il superamento della soglia di legge del 65% ha un grande valore se si tiene conto che la città ha, a fronte di circa 90 mila residenti, migliaia di studenti delle sue università e un imponente flusso turistico sia nel centro storico che nel litorale nei mesi estivi, oltre che un aeroporto internazionale e un importante polo ospedaliero, che porta a una produzione di rifiuti pro capite tra le più alte d’Italia (723 kg per abitante all’anno). In una realtà così complessa e articolata, con molteplici modalità di raccolta sul territorio che devono rispondere alle esigenze delle diverse utenze, anche un aumento di pochi punti percentuali richiede uno sforzo organizzativo e un impegno rilevante".

Secondo Bedini, "questi dati assumono un valore ancora più importante se teniamo conto che il trend di questi 4 anni di amministrazione del centrodestra è stato costantemente in crescita, dal 61 a oltre il 65%, nonostante le difficoltà enormi degli ultimi due anni, da quando si è messo in moto il meccanismo Ato Costa-Retiambiente". Ovvero, il gestore unico del ciclo integrato dei rifiuti che per dimensioni economico finanziarie e bacino d’utenza è il secondo operatore della Toscana e sesto in Italia nel settore dell’igiene ambientale. Una società per azioni a totale capitale pubblico, partecipata da 100 Comuni delle province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara, che dal 2021 ha imposto un sistema che, osserva l’assessore, necessità di correttivi: "Le prospettive, quindi, sono quelle di ritrovare come Comune un po’ di ‘agibilità’ all’interno di questo meccanismo". Tuttavia, conclude Bedini, "la sfida più grande è quella di ridurre le zone servite dal porta a porta mantenendo il trend del dato sulla raccolta differenziata in crescita e creare così le condizioni per arrivare finalmente alla tariffazione puntuale: un obiettivo difficile con tutte le diverse modalità di raccolta che abbiamo sul nostro territorio, per raggiungere il quale confidiamo nell’aiuto concreto e fattivo proprio dell’Ato Costa e Retiambiente".