"La Torre Pendente è bella e in piena salute"

Il ‘salvatore’, ingegner Carlo Viggiani: "Riusciamo a tenerla sotto stretta osservazione grazie a una manutenzione preventiva"

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Pisa, 1 dicembre 2022 -  Secondo "i nostri calcoli, la Torre era destinata a crollare nel giro di qualche decennio e invece, dopo 850 anni, sta che è una bellezza". Carlo Viggiani, l’ingegnere che con gli esperti del Comitato internazionale di salvataggio scongiurò il crollo della Torre, ne parla come si fa di una ammalata: "Nonostante un fuori piombo di circa 5 metri e un cedimento di oltre tre metri, la sua salute è eccezionale. E rassicura: "Migliora continuamente ma va tenuta sotto osservazione e se è il caso va fatta una manutenzione preventiva". Viggiani è intervenuto ieri nell’Auditorium della Primaziale al convegno organizzato dall’Opera per annunciare l’avvio delle celebrazioni degli 850 anni dalla costruzione e di un imponente operazione di monitoraggio che con il Ministero della Cultura e l’Università di Pisa, interesserà non solo la Torre ma anche i monumenti e gli edifici circostanti. I momenti difficili seguiti al 6 gennaio 1990, quando il Campanile fu chiuso, sono stati rammentati da Pierfrancesco Pacini assieme alla formidabile impresa degli scienziati guidati da Michele Jamiolkowski. Da allora la Torre è costantemente sotto osservazione grazie alla installazione di sofisticatissimi strumenti che danno nota dei più piccoli e impercettibili movimenti spesso frutto di eventi esterni. Come avvenne il 9 settembre 2017 quando – lo ha ricordato Nunziante Squeglia, ingegnere geotecnico dell’Università di Pisa - in 6 ore si posarono 143 milimetri d’acqua nella città di Pisa, corrispondenti al 18% di quanta ne cade in un anno. Il catino si allaga, il sistema di drenaggio va fuori uso: La Torre ha un movimento di 9 arcosecondi in una notte: negli anni 90 si muoveva di 7 arcosecondi in un anno. Questo evento ebbe l’effetto di aumentarne la pendenza, ma per fortuna poi si è ristabilizzata. Questo per dire che, senza il monitoraggio costante non avremmo mai colto questa cosa".

Sono insomma molte le sollecitazioni a cui è sottoposto il Campanile e che su essa riflettono i propri effetti. Ecco perché da qualche mese è attivo un "piano straordinario di monitoraggio e conservazione" che oltre all’impiego di strumenti tradizionali di monitoraggio terrestre, prevede quello di un sistema satellitare. Gli ingegneri Roberto Cela (direttore dei lavori della Primaziale) e Anna De Falco (Università di Pisa) sono i responsabili di questa nuova impresa che in questo mese ha portato alla installazione sulla Torre, sui monumenti della Piazza e sugli edifici circostanti (comprese le Mura) di prismi e corner reflector che trasmettono informazioni costanti a una stazione totale nel prato. Si tratta, in pratica, di un eccezionale progetto di potenziamento del monitoraggio del Campanile. "A partire dalla nuvola di punti ottenuta da laser scanner – spiegano Cela e De Falco - , il lavoro sta producendo modelli geometrici tridimensionali della Torre, del Duomo e del Battistero da trasformare in modelli di calcolo".