Pisa città violenta, e non è un film. Guardie private per la sicurezza

Patto fra Comune e commercianti per arginare l’escalation di aggressioni che mettono in crisi centro e litorale

Vigilanti privati a Pisa: accordo fra Comune e commercianti (Foto Valtriani)

Vigilanti privati a Pisa: accordo fra Comune e commercianti (Foto Valtriani)

Pisa, 25 luglio 2021 - Gettato a terra e preso a calci, perché così è più facile. Il 26enne livornese, aggredito da un gruppo di giovani a Marina di Pisa per aver difeso la sua ragazza, è ancora in prognosi riservata, ma i medici stanno provando a ridurgli la sedazione. Non è il primo episodio sul litorale e neppure in città.

Altri due i pestaggi a giugno e luglio sul lungomare. E poi ci si sono le bande di ragazzini che di notte, in spiaggia, bevono, rovesciano sdraio, fanno danni. "All’alba ne vedi amo decine in piazza Belvedere (quella principale a Tirrenia) 13, 15, 16enni". Con poliziotti e carabinieri ‘tarati’ per sorvegliare una città e un territorio di 90mila abitanti ai quali, però, si dovrebbero aggiungere turisti, universitari e pendolari della salute nel grande policlinico di Cisanello.

Così il sindaco di Pisa, Michele Conti (Lega), che della sicurezza ha fatto uno dei suoi punti forti, dopo aver aumentato l’organico della municipale, emanato ordinanze e richiesto ripetutamente al governo rinforzi (l’ultima "due settimane fa al sottosegretario Nicola Molteni"), che non arrivano, nel tavolo dedicato ha proposto alle associazioni un accordo, "un protocollo", sul modello di quelli già attivi in altre località balneari (come Rimini) per far sorvegliare l’arenile dalla vigilanza privata. Un’idea accolta da Confesercenti che è disposta a colmare la cifra mancante, pur chiedendo comunque un "maggior controllo e pattuglie notturne". Confcommercio resta ferma, invece, sugli arenili chiusi dall’1 alle 5 del mattino per evitare incursioni.

Un tema complesso, quello della sicurezza, che ha assunto tante sfaccettature in una città di eccellenze ma anche di spaccio, malamovida, furti (quinta in Italia, secondo il rapporto Cna), rapine in abitazione (terza). Ancora, spaccate sia nel cuore storico che sul mare. E bande di giovani e giovanissimi (italiani e stranieri): a giugno era stato accoltellato uno studente per pochi spiccioli a due passi dalla strada dello shopping. Con un aumento della violenza, esplosa dopo mesi di restrizioni e permanenza in casa, registrato anche dal direttore del Ps di Pisa Massimo Santini.

«Il punto è sempre a monte – commenta Simona Cotroneo, psicologa e psicoterapeuta, responsabile del Progetto Fair Play di Paim – Occorre intercettare i segnali per non arrivare a questi espisodi drammatici. Due le soluzioni: prevenzione a scuola (dell’infanzia) per imparare a sentire e gestire le emozioni, c’è spesso una disconnessione, e gli interventi mirati quando le cose accadono. Certo è che gli adolescenti si sono sentiti spesso invisibili in questa pandemia". E ora si fanno sentire.