"Pisa, il nostro progetto credibile Faremo stadio e centro sportivo"

Il presidente Corrado e il futuro nerazzurro: "Nonostante il Covid le nostre strategie non sono mutate. Presenteremo il Pef in autunno e la ‘questione moschea’ non è un ostacolo. E sul calciomercato...".

dall’inviato Saverio Bargagna

Misurare quante volte una parola viene ripetuta nell’ambito di un discorso rischia di limitarne la portata generale, eppure corriamo il rischio: "Credibilità". E’ il termine che il presidente nerazzurro Giuseppe Corrado ripete più spesso abbracciando ambiti solo apparentemente distanti: "credibilità" intesa come accresciuto appeal su sponsor di caratura nazionale, "credibilità" come forza di attrazione sui giocatori di statura, "credibilità" quale solidità di un progetto sportivo e infrastrutturale che procederà per gradi, lungo un vasto arco di anni.

Presidente Corrado, le incertezze legate al Covid hanno cambiato i vostri programmi?

"Siamo un’azienda e come tale il contraccolpo economico è evidente, ma – in tutta onestà – le nostre strategie non sono mutate".

In che senso?

"Analizziamo il lato prettamente sportivo. Abbiamo una squadra forte, eravamo in corsa per i playoff ed eravamo i più temuti in caso di spareggi. Con qualche lieve correttivo possiamo migliorare la squadra".

Magari partendo dalla riconferma di Vido e Varnier.

"Vede, questi due ragazzi hanno meritato l’attenzione anche di club di serie A, ma noi abbiamo un vantaggio: siamo una realtà ambiziosa e credibile che offre ai calciatori la possibilità di disputare un campionato di vertice in un ambiente che già conoscono".

Una credibilità che lei declina anche in altri ambiti: ad esempio la Nuova Arena. A che punto siamo?

"Anche in questo senso, le strategie non sono mutate. Abbiamo un progetto, forse da rivedere con qualche correttivo post Covid, ma il percorso è ben delineato e definito. Neppure la vicenda sulla moschea lo scalfisce. Se da una parte, forse, i ricavi da possibili affitti oggi potranno essere minori, dall’altra recuperiamo con il costo del denaro che adesso è meno caro. Insomma, stiamo lavorando sereni e con ottimismo. Presto presenteremo il Pef e se questo avverrà a fine ottobre o inizio dicembre, alla fine, non è che cambi poi molto".

Insomma, lei dice: ‘guardiamo il percorso generale’. E’ quello che conta: giusto?

"Sì. Vedo che a volte viene scritto ‘Il Pisa si è iscritto al campionato’ come se questa fosse una notizia. Ebbene, io mi stupisco. Questa dovrebbe essere la normalità, anzi per noi è la normalità e vorrei che questo fosse chiaro. Piuttosto, ci si dovrebbe sorprendere di altre situazioni...".

Beh, come nel caso Petroni che fra Pisa, Trapani e Juve Stabia è retrocesso tre volte. Perché il calcio non riesce a sviluppare anticorpi per difendersi da queste situazioni?

"Anche questa è una nostra battaglia e la stiamo portando avanti nelle sedi opportune".

Presidente da 20 anni si parla di un centro sportivo a Pisa a Gagno. Stavolta può essere la volta buona?

"Sì, però...".

Che cosa?

"Non dipende solo da noi: stiamo lavorando per acquisire questi terreni. Noi, comunque, abbiamo le idee chiare: vogliamo costruire un centro sportivo con una foresteria, una piccola area commerciale e campi destinati a prima squadra e settore giovanile. Speriamo di riuscire a farlo presto".

A quanto ammonta l’investimento?

"A circa 3-4 milioni di euro".

Potreste davvero intitolare il centro sportivo a Maurizio Alberti?

"Sì, penso possa essere una buona idea".

Presidente, il campionato secondo lei inizierà davvero a fine settembre?

"Me lo auguro anche se, devo dire, che riscontriamo una certa incertezza. Non solo, sia ben chiaro, nel mondo dello sport, ma più in generale per la ripresa dei contagi".