Piccole imprese Il Comune non fa niente

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Riccardo

Gelichi*

A Piombino ai vecchi problemi si sono aggiunti i nuovi accompagnati da un dibattito insignificante. Una volta c’era l’Apea, area produttiva ecologicamente attrezzata nell’ambito di Colmata, qualcuno si ricorderà il distributore, oppure la società Creo “Lignite e ammendante da rifiuti organici” e altre aziende che si dovevano insediare, ere il 2018. Apea è un progetto del 2013, qualcosa è stato fatto in termini di opere di urbanizzazione e di rete idrica nella parte pubblica, per il resto non si sa più niente. Sono aree destinate allo sviluppo di Pmi, quindi produttive e direi anche strategiche per un nuovo e diversificato sviluppo della città di Piombino. Poi ci sarebbe la Costa Urbana, ferma alla Variante del 2012, un tentativo lungimirante per quel periodo, ma non sufficiente. La Costa Est invece vede ancora il Piano del 2015 di Pietrelli e la variante al regolamento urbanistico è del 2019 a firma Maestrini. Tentativi di cambiamento, a nostro giudizio timidi e inadeguati, almeno in quel periodo il dibattito era vivo e in consiglio comunale non mancavano le battaglie politiche sullo sviluppo e la diversificazione. Oggi non se ne parla più, come se questa città si fosse rassegnata alla decadenza sociale, culturale ed economica. Se crolla l’economia, con essa cedono i servizi: sanità, banche, sportelli, poste, manutenzioni, scuola, ecc... Abbiamo un milione di metri quadrati di aree da bonificare e alcune da riconvertire, la questione Jsw da risolvere, due discariche abusive da mettere in sicurezza ma è bastato puntare il dito da un’altra parte che è scomparso l’obiettivo, “ il futuro”. Eppure sono temi strettamente locali che decidono il destino di un territorio e dei cittadini che lo vivono.

*Portavoce Ascolta Piombino