«Scusi, per la Torre?»: seguire la via rossa. Le bellezze di Pisa più accessibili

Il progetto di tre studentesse e del Rotary Club Pisa

Giulia Pasquinelli, Sofia Gentili e Benedetta Loperfido con il presidente del Rotary Club Pisa avvocato Nicola Giorgi

Giulia Pasquinelli, Sofia Gentili e Benedetta Loperfido con il presidente del Rotary Club Pisa avvocato Nicola Giorgi

Pisa, 17 giugno 2018 - Un filo rosso accompagna il turista che arriva al parcheggio scambiatore fino a piazza Manin, dove si riannoda in un grande gomitolo che consente di ammirare da una prospettiva unica e suggestiva Piazza dei Miracoli attraverso la Porta Nuova. È l’immagine finale e allo stesso tempo la filosofia che sta dietro al progetto vincitore del concorso di idee promosso dal Rotary Club Pisa – in collaborazione con l’associazione di architetti Lp –- presentato nel corso di una serata conviviale promossa dallo storico club service cittadino presieduto dall’avvocato Nicola Giorgi. A presentare lo studio le tre giovani studentesse della facoltà di ingegneria edile architettura dell’Università di Pisa, Giulia Pasquinelli (di Sarzana), Sofia Gentili (di Vecchiano) e Benedetta Loperfido (di Grosseto) che lo hanno realizzato. Con loro, alla serata, hanno partecipato anche il presidente dell’associazione Lp, l’architetto Massimo Del Seppia, e il cofondatore l’architetto Fabrizio Sainati.

«L’idea del progetto – spiega l’avvocato Giorgi – nasce dalla volontà di offrire alla città una riflessione per migliorare il principale punto di accesso dei turisti a Pisa. In particolare, lo studio realizzato da queste giovani studentesse vuol creare un nuovo percorso che, senza alterare l’assetto della città, ma rispettandolo e valorizzandolo, dia rinnovata veste all’ingresso turistico al principale polo attrattivo di Pisa; uno spazio monumentale da vivere e per vivere. Con tanto di soluzione originale e adeguata per le bancarelle». Il progetto si sviluppa intorno a quattro nodi principali, unificati nel disegno e riconoscibili per la presenza di due cerchi tangenti, l’uno pavimentato, l’altro di aiuola verde. «Il primo – illustra Giulia Pasquinelli – è situato all’estremità orientale del parcheggio scambiatore, dove il cerchio verde abbraccia una struttura circolare ospitante l’infopoint e i bagni pubblici. Qui nasce il capo del filo rosso e ha inizio il viaggio del turista verso la Piazza dei Miracoli. Il secondo è delimitato dalla ferrovia e da via del Marmigliaio, e si presenta come grande piazza pubblica su due livelli che ospita la metà delle 90 strutture per la vendita di souvenir, in un disegno che invita il turista a esplorare lo spazio ma anche a sostare sulle lunghe sedute che delimitano le aree verdi. I due livelli ribassati permettono la creazione di un sottopasso, agevolando il turista nel suo percorso verso la Piazza». In corrispondenza di largo Cocco Griffi troviamo il terzo nodo, ancora una volta sviluppato su due livelli per permettere il passaggio al di sotto di via Contessa Matilde, spesso trafficata e regolata attualmente da un attraversamento poco sicuro. La concezione è simile a quella dello spazio precedente, con sedute sinuose che si integrano nel disegno del verde e scalinate monumentali su cui prosegue ininterrotto il filo rosso che accompagna il turista tra gli stand. Proseguendo lungo le mura si entra in piazza Manin, dove il quarto nodo focalizza l’attenzione del turista verso la porta di accesso alla Piazza; lo spazio è libero, con una sola aiuola circolare inserita nel cerchio più grande dalla pavimentazione scura, alla cui estremità si trova il “gomitolo” che unifica il filo: una sfera rossa di metallo satinato dal diametro di un metro. «Le geometrie circolari – spiega Pasquinelli – vogliono ispirarsi a quelle della Piazza: il cerchio infatti è usato non solo per le aiuole presenti in ognuno dei nodi, ma anche come disegno in pianta di infopoint e stand, ognuno pensato come un cilindro amovibile ospitante due espositori». «Un’idea concreta – conclude l’avvocato Giorgi - che il Rotary Pisa propone alla città per una discussione fuori dalle ideologie, per migliorare realmente uno spazio di tutti e, soprattutto, a rendere architettonicamente bello il biglietto da visita della nostra città».