"Per il settore sarebbe morte sicura"

"Sarà più che un colpo di grazia, è morte sicura". Massimo Rutinelli (nella foto) – imprenditore del settore della ristorazione (suoi i locali Ir Tegame, La Ponceria, Il Crudo e il pastificio Pasta dei Miracoli) e presidente pisano del sindacato pubblici esercizi Fiepet Confesercenti – non ha dubbi: "Il coprifuoco serale e ancora di più il lockdown a Natale toglierebbero l’ultimo ossigeno ad un settore già in apena, ormai da tempo". L’elenco è lungo: la crisi economica del 2019 a fare da background, poi la quarantena. Finita quella, la stagione estiva senza turisti e poi – a Pisa – il mancato arrivo degli studenti universitari. "Non solo: molti ristoranti e pubblici esercizi vivevano con gli uffici e i dipdenti pubblici e degli atenei, lo smart working ha tolto anche quella fetta di clientela". E in queste ultime settimane l’ulteriore flessione si è già sentita: "E’ scattata fin dal primo annuncio delle retrizioni previste dal nuovo Dpcm. Le persone hanno giustamente paura, è comprensibile. Ma noi siamo stremati. L’unica ancora di salvezza è ricevere un aiuto dallo Stato. Nessuno di noi è un medico, non abbiamo soluzioni da mettere sul piatto. Ma un sostegno è necessario, vitale: un reddito di cittadinanza anche per le partite Iva. E penso anche ai nostri dipendenti: la cassa integrazione è stata nulla rispetto agli stipendi. E adesso? Come si può andare avanti?". Intanto il territorio continua ad impoverirsi: "A Pisa e provincia hanno già chiuso diversi locali e altri chiuderanno. Ma anche i fornitori del settore della ristorazione sono in profonda crisi, dai pastifici alle attività che si occupano di beni alimentari in generale. Saranno costretti a riconvertirsi per sopravvivere".

Francesca Bianchi