"Per i pendolari è più pesante"

PISA

Posticipare l’orario di inizio delle lezioni a scuola potrebbe aumentare il benessere degli studenti? Per rispondere a questa domanda abbiamo interpellato il dirigente scolastico dell’Istituto Santoni, Maurizio Berni. Professore, cosa ne pensa?

"E’ una ricerca di estremo interesse, visto l’impegno delle scuole nella lotta alla dispersione scolastica, e il recente incremento dell’investimento economico finalizzato ad affrontare questo problema dato dai fondi Pnrr. A volte cerchiamo soluzioni costose, come ambienti di apprendimento innovativi con l’uso cospicuo di tecnologie, quando magari lasciamo in una zona d’ombra aspetti su cui è importante rivolgere l’attenzione. E’ come tenere in equilibrio un tavolino con delle gambe di diversa lunghezza".

Per esempio?

"Quando si parla di orario di inizio delle lezioni, il primo pensiero va a quelle centinaia di studenti pendolari che per essere a scuola alle 8 devono prendere il primo (e quasi mai l’unico) mezzo di trasporto pubblico anche prima delle 7. In questi ultimi anni di emergenza Covid, al fine di differenziare gli ingressi per evitare l’affollamento, avevamo previsto nella nostra scuola due turni per le entrate: uno alle 8 e uno alle 8.55. Non abbiamo mai pensato di monitorare il rendimento di chi entrava dopo, ma d’altra parte i risultati sarebbero stati falsati sempre per lo stesso problema dei pendolari".

La sua è una bocciatura?

"No, sarebbe interessante fare l’esperimento di spostare l’orario di ingresso a scuola, anche solo di mezz’ora, e monitorare i risultati, ma questo è possibile solo se la decisione è presa a livello territoriale, in modo da spostare in modo conseguente gli orari dei mezzi pubblici, tenuto conto che già ora sono veramente tanti gli studenti che rinunciano quotidianamente ad un pezzo della lezione dell’ultima ora, perdendo dai 5 ai 20 minuti, con permessi di uscita anticipata a causa della mancanza di corse utili per arrivare a casa a un’ora che permetta le attività pomeridiane (sia di studio che sportive, ecc.) e di vita sociale nell’ambito familiare".

Ilaria Vallerini