Livorno-Pisa, ultras in consiglio comunale. «Curva da cinquemila posti»

I tifosi: «Solo rimpalli di responsabilità, vogliamo chiarezza»

Polizia (Foto archivio)

Polizia (Foto archivio)

Pisa, 13 aprile 2018 - C’È L’ARENA del futuro e c’è l’Arena di oggi, quella ‘nella’ quale tutti devono convivere almeno per un po’, ma che non è adeguata ad accogliere il popolo nerazzurro, tanto meno ora, che ci si avvia verso le gare di fine stagione che calamiteranno le attenzioni di migliaia di persone. «Noi vogliamo la curva che meritiamo» hanno detto ieri gli Ultras che si sono presentati in Comune durante i lavori del Consiglio. Il che, tradotto, significa cinquemila possibili paganti.

La settimana scorsa, la Curva Nord aveva esposto un lungo striscione («Occhio, i consigli comunali si stanno esaurendo...») e a quanto emerso ieri il messaggio si riferiva più all’Arena di oggi che a quella di domani: «Vogliamo che sia aumentata la capienza della curva» spiegano gli Ultras, ricordando che la riduzione dei posti, in una città i cui dati degli spettatori sono in contro tendenza rispetto alla media nazionale, è stata progressiva («e inversamente proporzionale ai risultati della squadra»). «Le normative sono cambiate, ma a Pisa non ci siamo mai adeguati e noi questo lo abbiamo sempre denunciato, a partire ad esempio dalla finale play off con il Latina di cinque anni fa. Soltanto 3500 posti, sembrava un provvedimento surreale, ma adesso siamo a 2500 e in questo percorso abbiamo visto il nostro stadio subire continui ridimensionamenti, lo abbiamo visto invecchiare, deteriorarsi, cadere a pezzi senza che nessuno facesse niente se non il rimpallo di responsabilità». La delegazione ha distribuito ai componenti del Consiglio una lunga lettera nella quale spiegano ragioni e richieste. Una su tutte: chiarezza. «Senza chiarezza – vi si legge – l’opinione pubblica non può farsi un’idea, comprendere, giudicare lucidamente». E con chiarezza, gli ultras hanno posto domande ed avanzato richieste, rivolte non soltanto alle istituzioni, ma anche «a chi sa e non dice; a chi promette e non mantiene, a chi potrebbe fare e non fa».

«Vogliamo che dal prossimo consiglio comunale si torni a parlare di questo tema, chi amministra e chi fa opposizione deve svolgere questo compito con serenità, ma anche con correttezza e sincerità, dando spiegazioni attendibili a chi, come noi, porta le istanze di tantissimi tifosi». Ed eccole, allora, le domande. «Se in tutto questo tempo i lavori non sono stati mai eseguiti ci saranno motivazioni e responsabili. Chi ha deciso la chiusura del ‘settorino’ laterale perché non anti sismico? Che carte ha visto? Nell’ultima assemblea si è detto invece che è perfettamente agibile e, probabilmente, sarà a disposizione nei play off. E quindi su che basi è stato chiuso, creando disagi? Riaprirlo così, come se ritenerlo erroneamente inagibile fosse stata una semplice svista, non ritenete sia una presa in giro di chi ci tiene e combatte da anni per la famosa chiarezza su questa vicenda?». E ancora, i tifosi ritengono che sul tema-stadio ci si «scaldi ad orologeria»: «Due mesi fa – spiegano – l’assemblea ha riacceso le luci, poi di nuovo il nulla. E tutti questi rimpalli e rimandi per mancanza di qualcosa (valutazioni, via libera del collegio dei revisori, documentazioni, integrazioni) non vi sembra sia irrispettoso per chi ritiene importante l’argomento?». E ora che le domande sono state poste in maniera chiara, si attendono risposte chiare.

valentina conte