Parisi, prima del Nobel anche il premio Galilei

Le sue parole alla cerimonia di consegna a Pisa: "Grazie ad una città a cui sono particolarmente legato"

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Festeggiato dalla comunità scientifica internazionale il nuovo premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi ha un forte legame con Pisa, come del resto due suoi predecessori, Enrico Fermi e Carlo Rubbia entrambi allievi della scuola Normale. Il legame con Pisa di Parisi è dato dal fatto che fu proprio lui a vincere nel 2006 il premio internazionale “Galileo Galilei” dei Rotary italiani che ogni anno viene assegnato nella nostra città e la cui sessantesima edizione si è tenuta sabato scorso in Sapienza. Inizialmente riservato, per volontà del suo fondatore Tristano Bolelli, a eminenti studiosi stranieri di area umanistica scelti da una giuria nominata dal rettore dell’ateneo pisano, nel 2006 il premio “Galilei” si aprì anche al mondo della ricerca scientifica, quasi a voler rendere completo il riferimento a Galilei. La prima materia che fu presa in esame fu la fisica e la giuria internazionale nominata dall’allora rettore Giorgio Pasquali, della quale facevano parte eminenti scienziati stranieri, non ebbe dubbi nell’individuare Giorgio Parisi quale vincitore del premio nella certezza – fu scritto nella motivazione – “che tale scelta sarà sicuramente apprezzata dall’intera comunità dei Fisici”.

La giuria segnalava fra l’altro l’importanza degli studi compiuti da Parisi nell’ambito della “cromodinamica quantistica e per l’applicazione delle supersimmetrie nella fisica della materia condensata”. Studi, insomma, capaci aprire nuovi orizzonti alla ricerca scientifica. Tanto che la giuria non esitò ad affermare che "Parisi poteva essere annoverato fra a quei grandi scienziati del passato la cui influenza diffonde la sfera delle scienze in una maniera che è rara ormai nella nostra specializzazione". Dopo sedici anni quel giudizio, che valse a Parisi il premio “Galilei” dei Rotary italiani, si è rivelato davvero profetico dal momento che ieri è stato confermato dall’Accademia Svedese delle Scienze con una motivazione che ricalca quella formulata dalla giuria del riconoscimento pisano. E non è proprio un caso se negli ambienti scientifici internazionali il premio che ogni anno si assegna a Pisa, dove è nato nell’ambito del Rotary Club per poi essere trasformato in una Fondazione che raggruppa tutti i club, viene denominato il “Nobel italiano” Tra l’altro nel 2013 ha ricevuto un premio alla carriera nell’ambito del Premio Nazionale letterario Pisa promosso dal circolo culturale La Soffitta. Lo stesso Parisi non nascose la sua soddisfazione quando nell’ottobre di sedici anni fa venne a Pisa per ricevere il premio. In quell’occasione iniziò così il discorso che tradizionalmente il vincitore del premio tiene per illustrare i suoi studi. "Mi fa particolarmente piacere ricevere questo premio in una città a cui sono particolarmente legato per rapporti di amicizia con molti stimati colleghi, insieme ad alcuni dei quali ho svolto molte importanti ricerche".

Giuseppe Meucci