Ciclone Brosio: «Vi racconto la mia Pisa, i primi passi a La Nazione, la tv e la fede»

La sera di lunedì 6 agosto a Eliopoli per l’evento organizzato dal nostro giornale

Paolo Brosio

Paolo Brosio

Pisa, 5 agosto 2018 - Un ritorno a casa a casa. In quella città che lo ha accolto adolescente, dove ha studiato, ha iniziato la carriera giornalistica e la scalata verso il successo come scrittore e personaggio Tv. Paolo Brosio e Pisa. Sarà anche questo uno dei temi del primo appuntamento con «Fatti e personaggi», la serie di talk show organizzati dal nostro giornale nel cartellone di Eliopoli Summer al Calambrone. Paolo sarà protagonista domani sera (6 agosto) alle 21.30 e presenterà nell’area incontri (a ingresso libero) il suo ultimo libro «Il Papa e Medjugorje» di Piemme Mondadori.

Un lavoro editoriale importante. 

«Il settimo di una serie che ha avuto un grande successo e non sarà l’ultimo. Un grande impegno iniziato con ‘Un passo dal baratro’ in cui nel 2009 ho parlato della mia conversione, della grande fede ritrovata, della devozione alla Madonna. Di una vita che ora vivo nel segno dei valori importanti. Sto già pensando al nuovo libro che scriverò nel 2019».

Poi c’è l’attività televisiva.

«Sono stati mesi intensi con le partecipazioni a Mattina e Pomeriggio 5, alla Vita in diretta e a tanti altri programmi. Il mio cammino di vita ha sempre la Tv al centro, per riaffermare grandi valori etici, per il commento di casi straordinari. Dopo il mio cambiamento di vita voglio continuare a spiegare alla gente che Dio è attualità, che senza pace nel cuore non puoi fare niente e l’unico che può dartela è Dio. Poi con un caro amico della televisione ha presentato un progetto importante».

E a proposito delle Olimpiadi del cuore?

«L’attività della mia onlus sta raggiungendo risultati molto importanti. Con iniziative a favore degli ultimi come quelle a Gorgona e Montenero e a Forte dei Marmi delle ultime settimane. Eppoi c’è il grande progetto per la realizzazione del Peace Hospital, il primo pronto soccorso di Medjugorje».

Torniamo, Paolo, al tuo rapporto con Pisa.

«Straordinario. Mia mamma Anna è pisana, sono nato ad Asti, venivo a spesso dai parenti e siamo tornati definitivamente quando frequentavo la terza liceo scientifico: gli studi alla Sapienza, l’attività giornalistica iniziata proprio a La Nazione. Il giornalismo era la mia vocazione. Ho curato il Notiziario dell’ateneo con il rettore Bruno Guerrini, preside di ingegneria e col pro rettore, Gianfranco Elìa. Un’esperienza bellissima come bellissima è stata la chiamata di Romeo Anconetani come addetto stampa del Pisa. Ricordo le promozioni e il successo nella Mitropa Cup».

Però era il mondo dell’informazione la tua tappa di arrivo.

«A La Nazione in largo Ciro Menotti mi hanno accolto Giuseppe Meucci e Renzo Castelli, ho imparato tanto da loro. Ho cominciato a seguire la cronaca nera e giudiziaria e anche lo sport con Aldo Gaggini e Francesco Dragoni. Una scuola professionale e di vita».

E anche i primi contatti con la Tv.

«Sì a Canale 50 con Antonio Silvestri, altra persona indimenticabile. Quando mi sono laureato con 110 e lode la tesi era di filosofia del diritto su un testo di Max Weber. Era un anticipo dei temi che poi ho dovuto affrontare da cronista a Mediaset con Emilio Fede».

Ma Pisa ha visto anche un Paolo Brosio sportivo.

«Del Pisa calcio ho detto. In gioventù ho avuto due grandi passioni che erano il calcio e ho giocato nell’Astimacobi e il tennis. A Pisa con il Tc Mediterraneo ho vinto tanti tornei».