"Nuovo piano del parco, tutto tace" In preallarme anche il Wwf Pisa

"Nuovo piano del parco, tutto tace"  In preallarme anche il Wwf Pisa
"Nuovo piano del parco, tutto tace" In preallarme anche il Wwf Pisa

Piano del Parco, tutto tace e sull’incontro richiesto, non è ancora arriva nessuna risposta, In preallarme anche il Wwf Alta Toscana, con il suo presidente Marcello Marinelli.

"Dopo i due incontri avvenuti lo scorso febbraio nella sede del Parco di SanRossore Migliarino Massaciuccoli – si legge nella nota diffusa dall’associazione ambientalista – e soprattutto dopo varie rassicurazioni da parte sia del presidente del Parco Lorenzo Bani che dell’architetto Porchera, dell’ufficio Piani aree protette, sono passati diversi mesi. In questo periodo si sono succeduti articoli pubblicati sui media, pareri di consulenti, incontri pubblici organizzati da comitati ed associazioni, fin quando il Wwf all’inizio di giugno, passate le elezioni amministrative a Pisa, ha presentato richiesta ufficiale al presidente per un incontro urgente per verificare lo stato di avanzamento del Piano Integrato del Parco prima che questo venisse inoltrato alla Regione Toscana".

"Ad oggi - continua Marinelli – il WWF non ha ricevuto nessuna risposta al riguardo, mentre Confcommercio plaude alla proposta di eliminare l’obbligo di nulla osta per opere ed interventi nelle aree contigue, e da più parti si annuncia un forte ridimensionamento delle aree interne escludendo ad esempio un’area già in gran parte preclusa alla attività venatoria come la tenuta di Coltano (quasi mille ettari inclusa tra le zone di ripopolamento e cattura ai sensi della normativa sulla caccia), tutto il litorale di Tirrenia inclusa l’Oasi delle Dune di Tirrenia e le aree boscate della Bufalina. In attesa di fare ulteriori verifiche con gli aggiornamenti che il Parco ha apportato al Piano integrato per poter esprimere un giudizio definitivo. Dobbiamo - conclude l’associazione del Panda – però constatare di essere alquanto delusi su come è stato gestito l’iter, tutt’altro che partecipativo, col quale si intende modificare il Piano del Parco. In particolare gli elaborati di quest’ultimo prevedono che le aree contigue debbano essere disciplinate dagli strumenti urbanistici dei Comuni, dimezzando di fatto il territorio disciplinato dal nuovo strumento di pianificazione e riducendone così fortemente la tutela ambientale".