Morì di shock anafilattico, chiuse le indagini

Tre persone nel mirino della Procura per il decesso della 24enne Chiara Ribechini

Chiara Ribechini

Chiara Ribechini

Pisa, 22 febbraio 2019 - Chiuse le indagini. Sono tre, al momento, le persone indagate per la morte di Chiara Ribechini, la 24enne impiegata di Navacchio deceduta la sera del 15 luglio 2018 dopo la cena al ristorante dell’agriturismo Colleoli a Palaia. Il pubblico ministero Giancarlo Dominijanni, dopo aver valutato l’esito delle consulenze e degli accertamenti tecnici, ha concluso la fase delle indagini preliminari: si continua a procedere nei confronti della legale rappresentante della struttura e delle due cuoche, difese dagli avvocati Alberto Marchesi e Rosa Rubino. Nel mese scorso, gli accertamenti erano stati allargati anche al personale di sala presente quel maledetto giorno. Si è cercato a lungo il nesso di causalità tra le varie azioni compiute nel locale, e in particolare nella cucina, con l’evento morte. Sotto la lente, la pietanza che ha scatenato lo shock che neanche l’antidoto dell’adrenalina riuscì a fermare.

Ma, evidentemente, per la procura, le eventuali responsabilità sarebbero nelle fasi della preparazione e riconducibili al soggetto o ai soggetti che se ne sono occupati e che dovevano essere a conoscenza dei problemi della cliente a cui quell’alimento era destinato. Per le due cameriere è quindi ipotizzabile una richiesta di archiviazione.

Le analisi disposte dalla Procura di Pisa sui liquidi biologici relativi al cibo ingerito dalla 24enne hanno indicato la presenza di una certa quantità di latte contenuta nel pane, che sarebbe stato in uno dei piatti serviti a Chiara. E la giovane donna era iperallergica al latte e ai suoi derivati: un fatto, questo, con cui la ragazza aveva imparato a convivere. Nella borsetta aveva sempre con sé un kit (siringa e farmaco a base di adrenalina) per le emergenze. Ma qualcosa nella preparazione dei cibi, quella sera del 15 luglio 2018 – nella struttura dove lei era cliente abituale ed erano note le sue esigenze – potrebbe essere andato storto, visto che c’era più movimento del solito. Ma siamo ancora in una fase iniziale: è ancora tutto da chiarire.

La famiglia di Chiara Ribechini, seguita dall’avvocato Francesca Zuccoli, proprio tramite il legale, aveva lanciato un appello. I genitori Michela Bargagna e Massimo Ribechini, pochi giorni dopo la tragedia, avevano detto: «Vogliamo solo dire questo, che la morte di Chiara non sia vana».

Antonia Casini - Carlo Baroni