Morte di monsignore Ghilarducci. "L’autore dell’omicidio si faccia avanti"

Cattedrale gremita per l’addio a monsignor Giuseppe Ghilarducci, ucciso il 20 novembre. L’arcivescovo fa un appello al pirata della strada

L’arcivescovo di Lucca, Paolo Giulietti, durante il funerale di Ghilarducci

L’arcivescovo di Lucca, Paolo Giulietti, durante il funerale di Ghilarducci

Lucca, 30 novembre 2019 - Un appello al pirata della strada che ha falciato sulle strisce pedonali monsignor Giuseppe Ghilarducci affinché si costituisca, è stato rivolto dall’arcivescovo Paolo Giulietti all’inizio dei funerali in cattedrale ieri mattina del sacerdote morto appunto per le gravi ferite riportate nell’incidente. «Manifesto il mio dolore e disappunto per questo omicidio stradale. Invito l’autore a farsi avanti». Il presule ha poi ricordato che quest’anno nella diocesi di Lucca due sacerdoti hanno perso la vita sulle strade. Si è riferito anche a don Beniamino Bedini coinvolto in un incidente sull’autostrada. Il presule poi ha visto la partecipazione di tanti sacerdoti, confratelli di monsignor Ghilarducci e si è rallegrato. I sacerdoti infatti erano circa una ottantina. Tanti i canonici del capitolo della cattedrale di cui faceva parte don Giuseppe. In prima fila i familiari con la sorella Teresa commossa. C’era anche una rappresentanza dell’accademia lucchese di lettere e arti. Il sacerdote scomparso era membro da tempo di questa associazione. Ha partecipato anche una delegazione dei cavalieri del S.Sepolcro. Poi tanti semplici fedeli, una grande folla, hanno voluto rendere l’estremo saluto ad un uomo di cultura ma anche a un parroco delle comunità della Valdiroggio. Anche il vescovo di Pistoia Fausto Tardelli ha voluto partecipare ai funerali essendo un grande amico da tempo dello scomparso. Struggenti le melodie del Gregoriano dirette da don Emilio Citti per dare l’ultimo saluto ai cristiani che guardano alla resurrezione. Le letture della liturgia del giorno prevedevano il sogno del profeta Daniele con le quattro bestie e il capitolo 22 del vangelo di Luca sui segni che annunciano la liberazione e la seconda venuta del Cristo. Monsignor Giulietti ha sottolineato la certezza che il signore Dio riconduce la storia verso la salvezza. Dice ad ogni uomo che la liberazione è vicina e sarà festeggiata la Pasqua dopo la fatica della vita e la morte. Ci sarà la speranza; prevarrà il bene sul male. Soprattutto la prima lettura, secondo l’arcivescovo, richiama al giudizio. Il Signore giudica i vivi e i morti con verità e misericordia, con giustizia contro la vigliaccheria e anche qui c’è un richiamo a chi è fuggito dopo avere causato la morte di don Giuseppe. Il sacerdote è un segno. «Ringraziamo il Signore anche per il segno di verità e di speranza di don Ghilarducci – ha ricordato monsignor Giulietti – soprattutto per la sua famiglia, per i suoi parrocchiani. Bisogna che nella chiesa ci siano tanti segni espressi da sacerdoti. Non manchi mai nella chiesa il segno delle vocazioni». Alla preghiera dei fedeli il presule ha aggiunto l’invocazione per le vittime della strada soprattutto per don Giuseppe e don Beniamino e ha ripetuto l’invito a chi provoca incidenti ad assumersi la propria responsabilità. Alla fine del mesto rito ha parlato una parrocchiana di don Giuseppe e la sorella Teresa che ha ringraziato tutti. Monsignor Ghilarducci è stato sepolto nel paese natale di Tassignano. Oriano De Ranieri © RIPRODUZIONE RISERVATA