Minitransazioni e pagamenti Pos Azzerare i costi

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Alessio

Lucarotti *

Non è che innalzando ogni giorno il tetto sotto il quale non è obbligatorio per l’esercente accettare il pagamento elettronico si risolve un problema che nessuno forse vuole vedere. Il problema si chiama commissioni. Un tabaccaio che rinnova al cliente un bollo auto da 50 euro ha margine di guadagno di 1 euro. Se il pagamento del bollo o di qualunque altro bollettino viene effettuato con carta di credito, di fatto le commissioni azzerano o quasi il guadagno. Un rifornimento di benzina di 50 euro, pagato con carte di credito, porta sotto zero il margine del benzinaio. La soluzione per combattere l’evasione fiscale è rendere obbligatoria l’accettazione dei pagamenti elettronici? Siamo d’accordo: non ci va di fare passare intere categorie per ‘furbetti’. Ma si azzerino i costi di tutte le mini-transazioni con Pos e carte di credito fino a 50 euro e se si vuole si mantengano le sanzioni. Se pensiamo che una maggiore diffusione ed utilizzo delle carte di credito e debito sia opportuna ed utile. I Pos sono stati adottati dalle imprese anche senza sanzioni: nel 2021 ce n’erano 3,9 milioni, oltre il doppio del 2015. Le transazioni in moneta elettronica sono esplose negli ultimi due anni, complice la pandemia; un boom che ha costi notevoli per gli esercenti fra commissioni e acquistocomodato del dispositivo. Da semprre chiediamo, per alcune categorie, l’azzeramento delle commissioni sui piccoli pagamenti. Modernizziamo la rete, dotiamo tutti di Pos e a lettura veloce contactless. Ma senza compensazioni con i costi delle commissioni, non si può chiedere di accettare i pagamenti elettronici e rimetterci. Sui servizi utili ai cittadini come i pagamenti di bollettini, multe etc che con la riduzione di bancomat e uffici postali sul territorio si sono trasferiti in negozi, edicole e tabaccai. Ma con 10 bollettini da 100 euro al giorno pagati con carte, il commerciante ci rimette dieci euro.

*Presidente Confesercenti

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