Mercatini e black-friday: tuffo nello shopping

Domenica sold out sul Litorale e in città, con ristoranti e parcheggi pieni. Ma per i negozi di abbigliamento gli affari vanno ancora a rilento

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PISA

Primo tuffo nello shopping natalizio in una domenica quasi primaverile, con i parcheggi sold out ieri sia in città che sul Litorale. Dove il mercato straordinario a Marina di Pisa - complice anche il tiepido sole di metà mattina – ha richiamato sul lungomare un fiume di persone anche dai comuni limitrofi (i più allenati in bici sfruttando la ciclopista del Trammino) riempiendo il ‘viale a mare’ quasi come durante i mercati dell’estate. E se c’è chi, dopo il giro tra le bancarelle, ha consumato un frugale pic nic in spiaggia, in tantissimi hanno preferito fermarsi al ristorante e quelli aperti sono stati letteralmente presi d’assalto, fino a pomeriggio inoltrato. Tanta gente anche in centro, che da sabato sera ha visto accendersi la luminaria natalizia, con il salotto buono di Pisa rallegrato da festoni di luci, forse meno vistose degli anni passati, ma capaci di regalare comunque l’atmosfera delle feste. Anche in centro sono i mercatini, in piazza Garibaldi, Largo Ciro Menotti, Logge di Banchi a dare il tocco ‘natalizio’. Ma anche i tanti negozi aperti, dove, grazie al week end di black friday, un po’ di movimento si è visto. Libri, giochi per bambini e piccole idee regalo, gli acquisti più gettonati. Ma cresce la preoccupazione per il settore abbigliamento. "Solo da qualche giorno, a poco più di un mese dalla data presunta di inizio saldi, è forse iniziata la stagione autunnale dal punto di vista meteo e quindi anche commerciale per la vendita invernale – spiega Simone Romoli, responsabile area pisana di Confsercenti –. La grande preoccupazione di molti piccoli negozi è di trovarsi a inizio gennaio con i magazzini pieni di merce, con danni economici difficilmente sostenibili per molte attività vista la necessità di vendere sottoprezzo per l’inizio dei saldi". Confesercenti ha fatto richiesta all’assessore regionale Marras di spostare la data d’inizio delle vendite di fine stagione almeno ai primi di febbraio. "Per permettere alle nostre imprese - conclude Romoli – di recuperare parte dei loro profitti".