Maxi rissa al Giardino Scotto tra ragazzini

Volano cazzotti nell’area vicino alla fontanella. Due minorenni finiscono in ospedale. Gli attriti fra due gruppi duravano da giorni

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Quando gli agenti delle Volanti sono arrivati, i ragazzini se ne erano già andati, e quelli rimasti erano tranquilli. Sembrava, dunque, che ci fosse stata una lite fra adolescenti o poco più. Ma chi ha assistito, ha parlato, poco prima, di una scazzottata vera e propria che avrebbe coinvolto decine di persone. Giardino Scotto, pomeriggio di domenica. Ci sono due gruppi di quindici-sedicenni. Numerosi che si fermano nei pressi dei giochi, in particolare nell’area dove si trovano gli alberi, vicino alla fontanella. Le scuole sono ancora chiuse e loro si fermano a parlare nel grande spazio verde anche per ripararsi dal sole e dal caldo estivo.

Uno dei gruppi è formato da italiani, l’altro da giovanissimi di origini straniere che abitano alle porte di Pisa. Si ritrovano lì, qualche parola, i primi attriti. Passano i giorni, i dissidi crescono, arriva il fine settimana. Domenica esplode il caso. Volano cazzotti e qualcuno chiama anche il 113. Ma, quando i ragazzi si accorgono che sono arrivati i poliziotti, se ne vanno. Come se niente fosse. Così gli agenti trovano una situazione tranquilla. Non ci sono elementi da rilevare. Sono moltissimi i pisani, grandi e piccoli, che frequentano l’ex fortezza.

Ma ci sono due dei ragazzi pisani che nella rissa sono rimasti feriti. E che vanno in ospedale per ricevere cure: hanno dolore. Da qui le domande dei sanitari e il racconto. Sono stati colpiti al volto, spiegano. Uno dei due riceve oltre un mese di prognosi perché ha una frattura.

Dietro al diverbio, che andrebbe avanti da qualche tempo, ci sarebbero motivi legati proprio a quell’età: forse qualche amore non corrisposto o qualche apprezzamento di troppo. Ora saranno le indagini a stabilire le responsabilità. Nel 2016, sempre un gruppo di giovanissimi, avevano vandalizzato e detuprano parco e loggiato, l’antica passeggiata romantica del giardino. Un raid vero e proprio, in pieno giorno. Ripreso anche da qualcuno con un video che era rimbalzato su whatsapp.

Antonia Casini