Maxi intervento salva-vita "Così Giuseppe è rinato"

I genitori del tredicenne: "Dalla Sicilia a Pisa, una nuova speranza". Metastasi al bacino rimossa. "Un grazie all’equipe del prof Lorenzo Andreani"

Migration

Speranza e gratitudine. I genitori Alessandro e Chiara hanno percorso tanti chilometri negli ultimi 4 anni per cercare la terapia migliore per il loro figlio. Il loro bimbo Giuseppe, 13 anni, "che conviveva con una voluminosa metastasi al bacino nella parte destra, che lo ha lasciato a letto per oltre un anno, è stato operato, prima di Natale, a Pisa dove è in cura da tempo". "Un grosso intervento chirurgico effettuato a Cisanello, reparto di Ortopedia e Traumatologia 2 eseguito all’equipe medica del professor Lorenzo Andreani, lo ha salvato". La diagnosi è arrivata dalla pediatra del piccolo che abita in Sicilia. "Dove, però, non era possibile curarlo". "Vogliamo ringraziare pubblicamente il professor Andreani, chirurgo di grande eccellenza e di grande umanità, che ha eseguito un intervento molto rischioso: amputazione interlileoaddominale o emipelvectomia. Un grazie di cuore, inoltre, a tutti i medici anestesisti, agli infermieri e agli oss di tutto il reparto di Ortopedia e Traumatologia 2 di Pisa Cisanello perché sono eccezionali. Giuseppe lotta da oltre 4 anni per un osteosarcoma recidivato più volte, l’ultima volta al bacino destro", spiegano i genitori. "E’ stato un lavoro di squadra – commenta il prof Andreani – condotto insieme ai colleghi, il professor Luca Morelli della Chirurgia generale, la dottoressa Manuela Nicastro, direttrice di Anestesia e Rianimazione di Ortopedia e Centro Ustioni, con il supporto della Radiologia, dell’Anatomia patologica, del Centro trasfusionale e dell’ospedale tutto che ha messo in piedi un intervento multidisciplinare in poco tempo. Non è semplice riunire tante figure professionali in urgenza".

La famiglia era pronta a partire per l’Austria e aveva anche lanciato una raccolta fondi su internet "per un trattamento sperimentale a ioni carbonio", ma a Giuseppe è subentrata una necrosi alla gamba destra e un’infezione "che non avrebbe dato possibilità di sopravvivenza a nostro figlio, pertanto, disperati, ci siamo rivolti al prof Andreani che ci ha proposto un intervento molto complesso ma definitivo". Ora la speranza è che "il piccolo dopo il lungo post operatorio possa tornare ad una vita normale e che la malattia non compaia più". Sono ancora a Pisa in una delle strutture dell’Agbalt (l’associazione che assiste e offre un alloggio per le famiglie che hanno bambini in cura a Pisa per tumori e leucemia). "Ringraziamo l’associazione che ci dà la possibilità di stargli vicini". "Un pensiero di gratitudine va anche a tutti gli amici, conoscenti e non delle città di Ragusa e Modica per la loro solidale vicinanza e il loro affetto".

Antonia Casini