Al mare anche a novembre: "Fenomeno preoccupante"

Temperature oltre i 25 gradi e acqua a 22. Mai così alta negli ultimi 10 anni. Il biologo Rindi: "I pesci migrano, le piante muoiono. Rischi per il pescato"

Pisa, 1 novembre 2022 - Ebbene nel 1975 l’economista William Nordhaus – già premio Nobel – intuì che un aumento della temperatura di 2 gradi avrebbe cambiato gli ecosistemi per sempre. Ovviamente un conto è il clima (processo a lungo termine), un’altra è il meteo contingente (influenzato da variabili anche casuali), tuttavia il livello medio delle temperature a Pisa di questo ottobre da un lato scalda il corpo, ma dall’altro mette paura. Negli ultimi 11 giorni la città – sono dati ufficiali diffusi dalla Toscana – viaggia ad una temperatura massima che si attesta sui 25 gradi. Si sono raggiunti addirittura i 28,6 gradi all’ombra. Negli ultimi dieci anni, eccezion fatta per un paio di occasioni (vedi schema sotto), la temperatura massima a Pisa non superava i 20 gradi. Ma le massime sono solo lo specchio più estremo della nostra analisi. La media di questo ottobre è di 19,7 gradi. L’anno scorso si era fermata a 16,3 gradi. Due anni fa sostava a 15,4. Ancora più in generale, allargando il nostro fronte, l’intero 2022 è stato rovente: la media annuale è di 18,4 mentre l’anno scorso (ovviamente senza considerare i mesi di novembre e dicembre) la media era di 17,3 o di 17,5 nel 2020. Ma se cresce la temperatura dell’aria, accade lo stesso per l’acqua. E che riflessi ha tutto questo sul nostro mare? Luca Rindi, ecologo marino dell’Università di Pisa, ne esamina le ricadute.

Ventidue gradi: è la temperatura dell’acqua registrata domenica scorsa a Marina di Pisa. Luca Rindi, ecologo marino di del Dipartimento di Biologia di Unipi, che cosa significa?

"Siamo di fronte ad una anomalia. In questo periodo il nostro mare dovrebbe registrare una temperatura fra i 18 e i 20 gradi, Ma, a ben guardare, atipiche erano già le condizioni dell’acqua fra luglio e agosto. Durante uno dei nostri test abbiamo trovato acqua a 28 gradi a cinque metri di profondità vicino all’isola di Giannutri. Non ci siamo...".

Fare il bagno a novembre a Tirrenia forse è piacevole, ma non ci dovrebbe preoccupare?

"Le condizioni attuali sono dovute agli effetti dell’anticiclone nord africano: l’aria è secca e calda e questo fa sì che anche il mare si scaldi. Ecco allora che le temperature restano alte. Capisco che scaldarsi al sole possa essere piacevole, ma è indice di una condizione particolarmente grave. Un giorno di caldo ad agosto, quando anche i nostri organismi sono preparati, ci sta ed è normale. Adesso però il nostro corpo e la natura sono preparati ad altro".

Siamo di fronte ad una anomalia del meteo contingente o stiamo assistendo ad un vero e proprio cambiamento climatico?

"Ebbene, vi sono interessanti studi che, in qualche misura, possono raccontarci qualcosa anche di questo strano clima di ottobre. Alcune di queste ricerche, condotte su con l’utilizzo di modelli e di dati storici, hanno dimostrato come il cambiamento climatico renda cinque volte più probabile temperature anomale come quelle che stiamo osservando alla fine di questo mese. Significa che se prima un avvenimento poteva capitare per una settimana l’anno, con il cambiamento climatico indotto dall’uomo accadrà cinque volte più spesso. Ma c’è di più...".

E probabilmente di peggio...

"Non solo questi fenomeni saranno più frequenti, ma saranno anche più intensi, avere una durata maggiore e coinvolgeranno una porzione geograficamente più vasta. Quindi caldo estremo oppure freddo intenso più spesso, più a lungo e in più luoghi contemporaneamente".

E il nostro mare come se la passa da questo punto di vista?

"Non bene, anche sotto il profilo della biodiversità. Temperature più alte comportano la morte o la migrazione di tanti organismi viventi. Alcuni pesci si stanno spostando. Stanno andando a profondità maggiori oppure cercano altri mari. Alcuni pesci, invece, si rifugiano in profondità. Ma le alghe o gli altri organismi che non possono muoversi sono destinati ad adattarsi oppure, purtroppo, a soccombere di fronte a causa dei loro limiti fisiologici".

Il nostro mare quindi, nel prossimo futuro ospiterà nuovi tipologie di pesci: magari tropicali?

"Secondo gli studi a disposizione quello che è certo è che, intaccando gli equilibri, muterà anche la catena alimentare. Vi sono ricerche che prevedono perfino un calo del pescato. Alcuni pesci spariranno e ciò comporterà problemi, come effetto ultimo, perfino per il settore della pesca".

Ma ciò sta già avvenendo?

"Stiamo parlando di scenari. Ma, purtroppo, anche i modelli più ottimistici sono concordi a indicare questa direzione. Quello che è certo è che, anche in questi mesi, stiamo assistendo ad un aumento costante delle temperature, ma anche ad un maggior grado di sincronia degli eventi (penso ad esempio alla siccità) e ad una portata su vasca scala. Il caldo di questi giorni, infatti, non investe solo l’Italia ma una buona parte d’Europa".