"Maggior condivisione nei processi decisionali"

Migration

Cosa conservare e cosa cambiare rispetto al precedente corso rettorale?

"Occorre una maggior condivisione della gestione dei processi decisionali interni e un potenziamento del dialogo fra dipartimenticentri e amministrazione. È fondamentale rafforzare il rapporto fra Ateneo, città, e attori che operano nel campo economico e sociale. Dovranno, invece, essere mantenute le politiche per gli studenti e le studentesse con disabilità e per quellie il cui percorso personale richiede particolare attenzione durante il periodo di studi a Pisa; è importante proseguire nelle politiche di reclutamento e di incentivo alla presentazione di progetti di ricerca nazionali e internazionali".

Quali i punti deboli del programma degli altri due candidati?

"Chiunque sarà eletto, sarà rettore di Unipi. Non esistono fratture nette fra i candidati, ma approcci diversi rispetto a visioni complessive sull’Università e sul suo ruolo. Ma per un reale cambiamento, occorre una conoscenza capillare e trasversale delle strutture universitarie e delle relazioni che hanno con il territorio. Conoscenza che deriva solo dall’aver sperimentato, negli anni, una pluralità di ruoli in Ateneo ed aver acquisito conoscenze concrete in merito alle esigenze del personale docente e non. Solo da questo può derivare la dovuta sensibilità per i bisogni di una grande comunità".

Le priorità dei primi 100 giorni.

"Una struttura complessa come Unipi non consente di affrontare le problematiche con facili slogan. Ciò detto, gli ultimi mesi dell’anno saranno cruciali per l’implementazione delle misure del PNRR, fondamentali per la ricerca, per il sostegno ai dipartimenti coinvolti nei processi che determineranno l’eccellenza universitaria e per il rinnovamento del personale, soprattutto tecnico-amministrativo-bibliotecario. Misure basilari per ottenere risorse da investire per un incremento della qualità della vita e dello studio della comunità studentesca".

Cosa rispondete ai comitati di residenti sul rapporto residenti-studenti?

"Il fenomeno della ‘malamovida’ va studiato. Sono convinto che occorra un cambiamento nei rapporti tra Università e città. La comunità studentesca deve sentirsi partecipe, anzi, protagonista delle iniziative culturali, sportive e di svago. Obiettivo che può esser raggiunto solo elaborando un progetto condiviso basato su azioni concrete. Sono pisano da generazioni: tengo alla mia università, ma parimenti tengo alla mia città".

Di tutti gli incontri fatti ne scelga uno e spieghi il perché.

"Tutti gli incontri che abbiamo fatto in questi mesi sono stati importanti, ma più degli altri mi ha colpito quello con i precari della ricerca, sono il futuro della nostra università. Mi sono rivisto com’ero molti anni fa: non dobbiamo costringerli ad andare all’estero; occorre, al contrario, offrire loro opportunità concrete".

Ca.Ve.