FRANCESCA NAVARI e TOMMASO STRAMBI
Cronaca

Si è spento il sorriso di Luciana. La brava maestra nell'asilo degli orrori

Arrivò dalla Versilia per sostituire l'insegnante arrestata al Cep

Luciana Francesconi

Pisa, 5 febbraio 2017 -  Ci sono sempre delle coincidenze. Casuali o causali, è difficile stabilirlo. Certo è che quando avvengono, come in questo caso, lasciano un senso di impotenza e di vuoto. Perché ieri era esattamente un anno dall’arresto (ai domiciliari) di Sonia Ori una delle tre maestre dell’asilo nido del Cep accusate di maltrattamenti e violenze nei confronti di venti piccoli alunni che frequentavano la scuola comunale. Un anniversario che arriva a dieci giorni dalla prima condanna (Marcella Ricci ha patteggiato 22 mesi) e al rinvio a giudizio per la Ori (che pure aveva chiesto il patteggiamento ma la Procura ha giudicato incongrua la pena a ‘soli’ 24 mesi) e la terza maestra, Donatella Castiglioni. Un anniversario che è stato segnato da un tragico lutto.

Venerdì, infatti, all’ospedale della Versilia è morta, a soli 46 anni, Luciana Francesconi, una delle maestre che arrivò al Cep proprio all’indomani dell’arresto della Ori. Una cascata di capelli ricci che aveva portato allegria e sorrisi in quei bambini fino a quel momento oggetto di angherie, scappellotti e offese. Un raggio di luce nel buio di un asilo trasformato in una ‘ brutta prigione’. Purtroppo un cinico destino era in agguato.

Dopo poche settimane quella ‘brava maestra’, come la chiamavano i piccoli alunni che, poco alla volta, cominciavano a riporre fiducia nelle maestre (sostenuti in questo da tutti i loro genitori), dovette lasciare. Una visita di controllo aveva evidenziato una patologia infausta. E lei aveva dovuto lasciare quei bambini. Con rammarico. Ma doveva combattere la sua battaglia. Sempre con il sorriso sulle labbra. Perché la maestra Luciana era così. Una cascata di riccioli ad incastonare un volto radioso. Anche ora che era arrivata la malattia.

Poco importava se i suoi riccioli se n’erano andati nel giro di pochi mesi: Luciana Francesconi con un sorriso smagliante sfidava i segni della malattia. Ma dopo tanta lotta, l’altro giorno il suo cuore ha cessato di battere, a soli 46 anni. La notizia ha sconvolto tutta la Versilia, e soprattutto Lido di Camaiore dove Luciana viveva insieme al marito, l’avvocato Marco Massara e alle due figlie Anna ed Elisa. Lascia anche la madre Giovanna e la sorella Vanessa che l’hanno sostenuta fino all’ultimo. E’ stato quel male scoperto poco più di un anno fa a vincere sulla sua vitalità: era una donna forte, una mamma dolcissima e, soprattutto una giovane con tante prospettive ancora davanti. Tanto che fino a poco tempo fa ha contattato le amiche di sempre sui social, per sollecitarle ad una cena tutte assieme. Il coraggio di Luciana Francesconi è stato esemplare, come dimostrato dalle tante foto pubblicate su Facebook, senza timore di mostrare l’incedere della malattia e senza la volontà di sollecitare pietismi. Il foulard in testa e il grande sorriso a significare l’intenzione di sopravvivere e di non rinunciare a scampagnate con i familiari o momenti di allegria con gli amici. Amici che, ieri, si sono stretti nella chiesa del Sacro Cuore di Lido di Camaiore intorno ai suoi familiari. Tra loro anche Erika ed Elisa, le due dipendenti della cooperativa che fornisce i servizi di mensa all’asilo del Cep, che con la loro denuncia avevano permesso di alzare il velo su quanto avveniva all’interno della scuola comunale. E le lacrime hanno solcato non solo i loro visi. Ma anche quelli di alcuni genitori del Cep che si erano affezionati, come i loro bambini del resto, alla maestra Luciana, «anima gentile che ha sempre avuto parole di comprensione e affetto».