Lutto, si è spento in Brasile Roberto Baglini, noto medico ed ex cestista pisano

Molti i ricordi tra gli amici ed i compagni di spogliatoio

Roberto Baglini, al centro con la barba, accanto a Bufalini, con la maglia della IES

Roberto Baglini, al centro con la barba, accanto a Bufalini, con la maglia della IES

Pisa, 17 dicembre 2022 – Un grave lutto ha colpito nei giorni scorsi la pallacanestro e la medicina pisana: è infatti mancato in Brasile, dove risiedeva da qualche anno, Roberto “Bob” Baglini, che molti appassionati cestisti e medici ricordano. Nato a Pisa il 13 gennaio 1958, era cresciuto sportivamente nel Cus Pisa, un pivot molto promettente di 2,01 m, un’altezza unica per quei tempi in città, in una disciplina che aveva visto il solo Sauro Bufalini emergere a livello nazionale. Pur essendo un cestista importante e tecnicamente molto dotato, Baglini aveva privilegiato gli studi, scegliendo di giocare sempre a Pisa, in serie C con il Cus e più tardi in D con la IES, laureandosi in medicina e chirurgia a 26 anni con 110 e lode e dignità di stampa. Aveva conseguito un dottorato di ricerca in fisiologia clinica dall’apparato cardiovascolare, si era specializzato in cardiologia con il massimo dei voti, per poi ricoprire importanti ruoli nella sanità cittadina, in tutta Italia e all’estero, con oltre 240 pubblicazioni scientifiche. Dagli anni novanta si era specializzato in ipnosi ericksoniana, ipnosi dinamica, ipnosi analogica benemegliana, comunicazione analogica e filosofia analogica, e aveva ideato il metodo PRANA (programmazione analogica), che unisce le variegate esperienze nello studio dell’inconscio personale, collettivo e archetipico a fini comunicativi, di evoluzione personale e spirituale, e di terapia, spostandosi in Brasile, dove viveva con la moglie ed il figlio. Molti i ricordi tra gli amici pisani, tra cui Riccardo Gaddi, un passato di atleta e allenatore di basket, oggi direttore dell’ente parco Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, che, insieme al cardiologo Claudio Gentilini e ad altri amici, si è mantenuto in contatto con Baglini, gravemente ammalato da circa un anno, fino all’ultimo. “Nel nostro gruppo di giovani atleti era il più bravo -ricorda Gaddi- e tale è stato anche nella vita, vivendo la malattia con serenità, riuscendo sempre a mantenersi eccezionale nei rapporti umani.”“Un giocatore importante -gli fa eco l’allenatore, mental coach e docente Paolo Petruzzelli- ma soprattutto una persona di grande valore, educatissimo e simpatico: era un piacere stare insieme a lui”.Giuseppe Chiapparelli