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SIAMO a Baghdad all’epoca delle Crociate, nel negozio di un commerciante. Dentro e fuori avvengono atrocità e delitti di cui la fiasca, un raro oggetto islamico con raffigurazioni cristiane è inconsapevole testimone. L’autore di «La Fiasca. Ovvero: la parte giusta dell’umanità» (Felici editore; 10 euro) è un ingegnere elettronico, Renato Papale, che si occupa di energie rinnovabili e si definisce «curioso» di storia medievale. Si trovava a New York il giorno dell’attentato alle Torri gemelle e poco tempo prima alla Freer Gallery of Art di Washington era rimasto colpito dalla bellezza di una fiasca del 1200, realizzata in ottone con figure sbalzate in argento. Quel manufatto, nato in un periodo di guerra tra culture e religioni diventa nel breve romanzo testimone di cose terribili, ma anche messaggero di pace, una sorta di incontro tra due mondi diversi che vuole essere anche un auspicio per i nostri giorni. Il libro, che inaugura la collana «La Città Condivisibile» e contiene la traduzione in inglese e in arabo, è stato inviato a Barak Obama e sarà presentato alla rassegna di Scampia di Secondigliano.