
Novecento libri danneggiati sei anni fa. Una ferita al patrimonio librario della Bup che risale al 2016. "Centinaia di volumi (nella foto alcuni esemplari) datati dal XVI al XX secolo danneggiati durante i lavori alla Sapienza chiusa". Da quel fatto ne è nata una causa intentata alla ditta che stava facendo gli interventi. Un tubo rotto, si disse all’epoca, l’allagamento era stato scoperto da un dipendente rientrato dopo tempo nell’immobile.
"Dopo una perizia accurata eseguita dal tecnico di parte due anni fa – spiega il direttore Daniele Cianchi – ne è stata disposta una dal Tribunale. In questi giorni, dunque, alcuni tecnici sono al museo di San Matteo, dove si trovano i libri interessati, per una valutazione". Volumi che sono stati a Firenze, poi a Roma per essere asciugati e sono poi rientrati e congelati su suggerimento dei restauratori". Un intervento tampone. "Ma hanno necessità di essere restaurati e anche per questo è stata intentata la causa. Il 20% è antico".
Era stata la capogruppo del M5S in Consiglio comunale di allora, Elisabetta Zuccaro, a rendere noto il fatto. Era giugno 2016. Un impiegato si era accorto che per terra, nel fondo F del Palazzo, c’era una pozza d’acqua. Da dove veniva?, la domanda. Dal soffitto, la scoperta.
"Vogliamo andare avanti proprio per permettere il restauro – aggiunge il direttore – ma se dovesse andar male la vicenda giudiziaria, cercheremo altri modi per restaurare questi volumi che appartengono al patrimonio della Biblioteca universitaria pisana".